Il desiderio di accelerare sui tempi di realizzazione delle infrastrutture strategiche è certamente lodevole. Ma proprio in tempi di crisi è necessario vigilare sull’utilizzo delle risorse pubbliche, rimediando alle falle del Codice degli appalti.
Autore: Think-tank Tortuga Pagina 2 di 5
Tortuga è il primo think-tank italiano di studenti, ricercatori e professionisti del mondo dell'economia e delle scienze sociali.
Al servizio di istituzioni e policy-makers per creare un’Italia migliore. Conta oltre 50 membri under-30 sparsi tra l'Italia e il resto del mondo. Autori del libro “Ci pensiamo noi" - Egea Editore. Si trova su Facebook, Twitter, Instagram e Linkedin.
Nell’emergenza sanitaria ed economica è certamente utile prendere provvedimenti che garantiscano liquidità alle imprese, per permettere loro di sopravvivere. Ma bisogna occuparsi anche del “dopo crisi”, per evitare effetti negativi sulla produttività.
L’Italia è molto indietro in materia di formazione professionale e le politiche attive rimangono improntate più alla ricerca del lavoro che alla valorizzazione del capitale umano. Tre proposte per far sì che la fase 2 sia all’insegna degli investimenti in competenze.
In Italia la spesa per l’educazione terziaria è più bassa del 30 per cento rispetto alla media Ocse. In più il criterio dei costi standard per l’assegnazione delle risorse agli atenei rischia di aumentare gli squilibri. Da qui la necessità di correttivi
Nel 2017 sono andati all’estero 117 mila italiani e solo 40 mila vi hanno fatto ritorno. È una perdita di capitale umano e sociale. Potrebbe trasformarsi in un’opportunità. A patto di sviluppare collaborazioni tra chi parte, chi rimane e chi torna.
Gli indici di benessere sociale non vogliono sostituire gli indicatori economici tradizionali. Ma possono fornire strumenti utili per valutare le condizioni di un paese. Ecco perché anche l’Italia li ha inseriti nel quadro della programmazione economica.
In Italia il costo della vita varia molto da zona a zona. Se ne deve tener conto nel fissare il salario minimo? In teoria sì, ma a costo di una maggiore complessità del sistema. Differenziarlo a livello regionale potrebbe essere un buon punto di partenza.
Il Def 2018 fa un passo avanti verso l’utilizzo di indici che possano misurare il benessere dei cittadini in senso ampio. Ma se devono servire per valutare e influenzare le decisioni di politica economica, la strada da percorrere è ancora lunga.
Il nuovo contratto degli insegnanti prevede un aumento salario medio di 85 euro al mese, che non basta a colmare il divario con i paesi europei. Ma quello che manca davvero è un sistema coerente di valutazione e formazione in servizio dei docenti.