Nel 2005 entra in vigore il codice deontologico sulle centrali dei rischi voluto dal Garante della privacy. Potrà influire notevolmente sul mercato del credito. Perché una tutela molto rigorosa dei dati personali può impedire o rendere più oneroso laccesso al credito, mentre una maggior disponibilità per le banche di informazioni tempestive, accurate e complete si traduce spesso in un vantaggio per la clientela, soprattutto se si tratta di piccole e medie imprese e di consumatori. E i tempi di conservazione dei dati non dovrebbero scendere sotto i tre anni.
Autore: Tullio Jappelli
E' professore di Economia Politica presso l'Università di Napoli Federico II e Research Fellow del CEPR. Ha conseguito il Ph.D. in Economia presso il Boston College. Ha trascorso periodi di ricerca presso la University of Pennsylvania, MIT e Princeton University e collaborato a progetti di ricerca del NBER, della World Bank, dell'Inter-American Development Bank, del CEPR, della Banque de France e della Banca d'Italia. Nella sua ricerca si occupa principalmente di scelte di risparmio, scelte di portafoglio delle famiglie e di economia bancaria. Redattore de lavoce.info.
Oltre un terzo dei laureati italiani dichiara di essere occupato in un lavoro per il quale la laurea non è necessaria. I dati su iscritti alle università e piani di assunzione delle imprese mettono in luce uno squilibrio complessivo tra domanda e offerta e una differenza nella distribuzione delle competenze. Perché allora i giovani continuano a fare scelte sbagliate? E perché il sistema scolastico non cerca di contrastare gli squilibri? In realtà, proprio l’organizzazione della scuola e dell’università sono parte del problema.
Se nascerà come un nuovo centro di ricerca, lIstituto italiano di tecnologia non avrà risorse sufficienti per competere a livello internazionale, sottrarrà alcuni degli scienziati più dinamici ai centri già esistenti e avrà poche ricadute sul sistema della ricerca in Italia. Il decreto che lo istituisce è però estremamente vago e lascia spazio per altre proposte. I fondi stanziati potrebbero essere utilizzati per premiare i nostri poli di eccellenza e stimolare la concorrenza nella comunità scientifica.
Questa teoria è oggi uno schema di riferimento generalmente accettato per lanalisi delle scelte di consumo e di risparmio delle famiglie. Ed ha molte altre notevoli implicazioni. Ma qui si trova anche la sintesi migliore della straordinaria capacità di Modigliani di essere un raffinato teorico e uno studioso attento ai fatti economici. Perché la sua grandezza è stata anche aver saputo comunicare e trasmettere un metodo di ricerca, in cui modello teorico e verifica empirica sono sempre andati di pari passo.
Diminuire le imposte è inutile perché un eventuale taglio non servirebbe a stimolare consumi e produzione, ma solo ad aumentare il risparmio. Lo dichiara il ministro dellEconomia citando a riprova delle sue affermazioni i risultati della Finanziaria, che pure ha ridotto alcune aliquote Irpef. È perfettamente vero. Le famiglie cercano di mantenere un livello di consumo stabile e reagiscono in modo diverso a variazioni di reddito percepite come temporanee o permanenti. Se gli italiani hanno continuato a risparmiare è perché hanno giudicato la riforma fiscale dello scorso anno poco credibile e certo non destinata a durare nel tempo.
Il decreto che dovrebbe incentivare l’iscrizione alle scuole paritarie è stato emanato ad anno scolastico già avviato, quando le scelte sono già state fatte da tempo. E benché non sia ancora chiaro il numero dei beneficiari, sarà senz’altro un contributo modesto, inutile per abbassare significativamente la barriera di accesso agli istituti privati. Tanto più che non prevede differenziazioni per fasce di reddito. Si risolve in un vantaggio per le famiglie più abbienti, quelle che avrebbero comunque optato per il privato.