L’Ecofin ha preso atto che non vi è convergenza fra i 28 paesi Ue neppure su una versione molto ridotta di web tax. Per l’adeguamento del concetto di stabile organizzazione l’Unione deve trovare un accordo al suo interno e poi portarlo in sede Ocse.
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La scarsa armonizzazione delle imposte sul reddito nell’Unione europea ha finito per produrre una competizione fiscale tra ordinamenti, spesso dannosa, per attrarre grandi contribuenti. Ora però gli stati membri cercano di porvi rimedio con due direttive.
I risultati di una ricerca sui parlamentari di Italia, Francia e Germania a proposito di Europa mostrano che i punti d’accordo sono molti. In particolare, italiani e francesi concordano sulla riforma dell’Eurozona, nonostante i conflitti tra i due governi.
I dati Eurostat mostrano che in Europa il rischio di essere poveri è molto più elevato per le persone extracomunitarie. Se si vuole davvero combattere la povertà, è necessario che le politiche di sostegno non discriminino proprio chi ne ha più bisogno.
Per le zone colpite da incendi, Crocetta (presidente regione Sicilia) annuncia: «Oltre all’inedificabilità assoluta parlerò con l’assessore all’agricoltura e farò in modo che ci sia anche un divieto di pascolo sui terreni distrutti dal fuoco» (Quotidiano Nazionale, 17 giugno). È il deterrente giusto, ma dovrebbe essere annunciato ex ante (A. Rustichini et al, “Why Blame?” Journal of Political Economy, 2013): nell’impossibilità di cogliere l’esecutore materiale in flagrante vanno preventivamente incolpate le categorie che hanno un interesse oggettivo al compimento del reato. Crocetta parla di costruttori e pastori ma non menziona l’elefante nella stanza – cosa che fa Orlando (sindaco di Palermo): «Qualche farabutto secondo me appartenente al corpo forestale […] che ritiene di garantirsi affari e posti di lavoro distruggendo il territorio siciliano» (Repubblica). Poiché questo “qualche farabutto” opera nell’interesse oggettivo di tutto il corpo forestale, il deterrente giusto è analogo a quello per costruttori e pastori: dove c’è fuoco niente assunzioni di forestali. Ma non è cosa che può fare Crocetta. Una bella occasione per il presidente del Consiglio di dimostrare un coraggio superiore a quello del presidente della Regione Sicilia e fare una riforma (forse) a costo zero per davvero.
È stupefacente come certi zombie ritornino a infestare le notti e i giorni dei cittadini italiani già stremati da una crisi che solo ora accenna a placare il suo vento mefitico. Come le rime secondo Montale gli zombie “battono alla porta e insistono”. Uno di questi zombie è il Ponte sullo Stretto, che una mozione parlamentare del Nuovo centro destra, votata anche da deputati del Pd, vorrebbe far rivivere. Delle rime diceva Montale che “sono più noiose delle dame di San Vincenzo” e che “respingerle è impossibile”. Ma anche che “il poeta decente le allontana, le nasconde, bara, tenta il contrabbando”. Per fortuna, il ministro Delrio ha fatto il poeta decente e ha allontanato subito lo zombie-ponte, dicendo che non è tra le priorità e che si riserva di valutare i costi e i benefici di quel progetto se e quando qualcuno riproporrà quel progetto sul tavolo del governo. Sembra altamente probabile che, se la proposta dovesse essere quella votata – un ponte solo ferroviario – la differenza tra costi e benefici sarebbe ancora più abissale di quella che ha fatto accantonare il ponte sia ferroviario che stradale: una inutilità così enorme e così manifesta che dovremmo dormire sonni tranquilli. Ma si sa: “le pinzochere ardono di zelo e prima o poi (rime e vecchiarde) bussano ancora e sono sempre quelle”. C’è da scommetterci che sarà così anche per lo zombie-ponte.