Su segnalazione del nostro collaboratore Guido Ascari
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Mal riposta in moglie fedifraga
che sappresta a burlarsi di te
illusi che allunghi la vita
come fosse la grazia di un re
Ma che re! e che fiducia carpita
– hanno chiesto rimborsi e cachet
i reali allo Stato sovrano
al Senato sè chiesta fiducia
alla Camera oscura in cui siamo
ed ai taxi di Roma e Bruxelles.
Spero solo sottenga lavallo
a sbracarsi di risa e di frusta
per domare lardito toupet.
Ecco qui la finanziaria
ben nutrita e alquanto varia.
E’ la strenna all’Italiana,
l’ha calata una befana
che ha il volto del Romano
e sedur la vuol Giordano.
Nella calza c’è il carbone
per il birbo Berluscone
e c’è pure qualche coccio
di Tommaso, pel bamboccio.
Il Bersani ragazzuolo
di dolciumi ne ha un lenzuolo,
ma però il consumatore
non ne assaggia alcun sapore.
E il regalo per Damiano?
Chi lavora, mai usurato,
sarà presto pensionato.
Quanto a Barbara e alla Rosi
non ci son doni costosi,
anzi nulla per davvero,
a che serve il Ministero?
Ma pei miti cittadini
degli omaggi o dei o-maggini?
Sì, l’aumento del biglietto
pel trasporto in vagon letto,
e pur anco al pendolare
che assai presto deve alzare,
che se poi apre la luce
e il caffè sul gas induce,
si ritrova le bollette
a salir tra il cinque e il sette,
mentre aumenta il tramezzino
e lo multa, il vigilino.
E per me contribuente
c’è un sollievo oppure niente?
Tu le tasse le hai pagate,
sono belle, l’ho aumentate,
dice Visco corrucciato
che va quindi ringraziato,
da chi scrive un po’ inc…..to.
Una serie di chiarimenti sulle proposte di contratto unico di lavoro, salario minimo nazionale e contributo nazionale uniforme. I temi, lanciati e sostenuti da tempo sulle pagine de lavoce.info, fanno discutere e molti lettori hanno chiesto precisazioni. Ecco un primo abbozzo delle regole per una riforma che possa conciliare flessibilità e tutele e permetta di superare il dualismo fra contratti permanenti e contratti temporanei.
Il Bersan libertadore,
che "sviluppa" con furore,
si ritrova nel lenzuolo
un bel buco e non è il solo.
I lenzoli si son rotti
li ha strappati il sor Caprotti,
e spiegato lo ha pei calvi
un cotal Geminello Alvi.
Sul "vantaggio" delle Cooppe
no, non basta metter toppe,
che chi chiede concorrenza,
poi le rosse lascia senza
e per dargli una spintina
mette al banco l’Aspirina.
Tutti paghino le tasse:
ma perché le Coop più basse?
E se vuolsi aprir bottega,
la Sinistra l’Esse lega
e a Livorno ed in Romagna
fa poi posto alla Coompagna!
A me sembra, oh Pier Luigi,
che di notte non son bigi
tutti i gatti del mercato,
che qualcuno è più arrossato
ed agli altri concorrenti
mostra l’unghie e pure i denti,
e il suo scopo del sociale
è riempire lo scaffale.
Oh compagno de’ miei anni verdi
dove sei andato, dove ti perdi?
Ti preferivo con falce e martello;
or solo pensi a colmare il carrello!
Con il rallentamento della crescita dell’occupazione, certificato dalle ultime indagini sulle forze lavoro, vengono al pettine i nodi irrisolti delle riforme del mercato del lavoro degli ultimi quindici anni. E al persistente dualismo territoriale, si sovrappone il dualismo fra contratti permanenti e contratti temporanei. Un problema reale che abbiamo cercato di affrontare con una proposta di riforma pubblicata su lavoce.info più di due anni fa. Molti lettori ci hanno chiesto spiegazioni a riguardo e vogliamo qui offrire risposte ad alcuni dei quesiti più frequenti.
Quanto fa lUnion tristezza, Questè Veltro e questa è Rosi, Ballan ninfe e satiretti, chi vuol esser lieto sia, e che giova aver tesoro così fiacco è spento e ameno, Questa Unione non risana, Han bruciato il tesoretto, Non dan scampo i prezzi cari, Ma lUnione, che bellezza,
il suo tempo fugge via,
se vuol essere lieta sia,
di doman non ha certezza.
belli, lun dellaltra ardenti,
nel PiDi staran focosi,
sorridendo, a stretti denti.
Livie, Anne, Franceschetti,
Bersanbacco suona il zufolo alla Cooppe,
è vestito col lenzuolo tutto toppe:
di doman non han certezza.
Schiopa va presso a costoro,
ciò che fa crea lo sgomento
sEpifano è poi scontento?
Questa soma che vien drieto
sopra lasino è Prodeno
pien dacciacchi e danni pieno,
ride e gode tuttavia,
chi vuol essere lieto sia.
il suo Pil a stento sale,
la ripresa sallontana,
ma cè tregua
per il deficit statale.
lAlitala è un fallimento,
le riforme nel cassetto,
alla barca falla barra e manca vento.
le viscose tassazioni;
chi si affanna pei precari,
chi licenzia i fannulloni?
al più presto vola via,
di domani è la certezza,
chi vuol esser lieto sia.
Gli studenti dellUnione
han studiato con passione
e il programma dellesame,
(non del Silvio il gran ciarpame!)
con gran cura preparato
e più volte ripassato,
con gran sfoggio e con acume
rilegato è in un volume.
Son qui pronti baldi e puri
pesser fatti infin maturi
e dal preside di Roma
ritirare un bel diploma.
Il secchione è sol Romano,
il bulletto un tal Giordano,
Pier Luigi, ragazzuolo,
lui di appunti ne ha un lenzuolo.
Massimino pien di boria,
la lezion la sa a memoria,
manca Rosy a religione
chiesto, infatti, ha lesenzione.
Cè Tommaso sorridente,
che nei calcoli è carente,
ma da bravo liceale
nel parlare è inver speciale.
E una classe rumorosa,
ed alquanto assai rissosa
grida, alterchi, anche spintoni:
non vorrei esser Veltroni!
Otterran la promozione?
Mah!? Cè Almunia in Commissione!
Se poi vanno alla Bocconi
non avran raccomandazioni:
lì gli esami sono seri
che li fa Tito Boeri
e verifiche sui saldi
fan la Voce e il Garibaldi.
Un appello ai professori:
van buttati tutti fuori!
La Polonia si oppone alla modifica delle regole di voto all’interno del Consiglio e all’introduzione del sistema a doppia maggioranza. D’altra parte, si tratta di una questione davvero decisiva. Non è possibile misurare direttamente il potere di un paese nelle decisioni dell’Unione Europea, ma se ne può trovare una traccia nei dati. Per esempio, esiste una evidente relazione positiva tra il “potere per abitante” e le risorse di bilancio ottenute dai diversi Stati membri. Insomma, si combatte per qualcosa di più dell’orgoglio nazionale.
Il Programma
Il programma dellUnione (p.18) indicava le linee guida su cui intervenire per modificare radicalmente la normativa introdotta nella precedente legislatura: revisione del regime di incompatibilità, istituzione di unapposita autorità garante, obbligo di trasferire le attività patrimoniali ad un blind trust.
Lattività del Governo
Il testo del disegno di legge attualmente in discussione in Commissione Affari Costituzionali della Camera risulta coerente con queste indicazioni. Si applica ai componenti di governo, ai commissari straordinari e anche agli amministratori locali. In linea generale prevede un regime di incompatibilità con le cariche di governo (ma non di ineleggibilità al Parlamento), il dovere di astensione e separazione degli interessi attraverso la vendita o l’istituzione di un trust (gruppo di imprese soggette ad unità di direzione). E prevista inoltre listituzione di unapposita Autorità composta da 5 componenti indicati dalle due Camere e in carica per 7 anni, a cui i soggetti sottoposti a controllo dovranno inviare dettagliate informazioni sul proprio patrimonio e la propria posizione nelle attività economiche. I soggetti sottoposti a questa disciplina e con un patrimonio superiore ai 15 milioni di euro dovrà affidare il proprio patrimonio in gestione a un blind trust senza la possibilità di conoscere come questo venga investito.
Commento
Il testo del disegno di legge appare sicuramente più incisivo rispetto alla precedente legge. Nella regolazione del conflitto di interessi sono possibili due strade: il controllo ex-post degli atti del governo e i vincoli di incompatibilità ex-ante tra cariche di governo e posizione economica. La legge precedente aveva seguito sostanzialmente il primo approccio definendo un quadro di controlli inefficace e coinvolgendo nellattività di verifica una autorità, lAutorità Antitrust, per sua natura estranea alle problematiche trattate. Il disegno del Governo si pone in linea con la gravità del problema nel contesto italiano e, se giungerà in questa forma allapprovazione finale, assicura un intervento più efficace.