Una mega-costellazione di satelliti che porti ovunque la connettività può colmare il divario digitale che oggi penalizza vaste aree del pianeta. Il problema è che a svilupparla è Elon Musk. Altri, Europa in testa, sono in ritardo sulla space-economy.
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Il calo del Pil Usa nel primo trimestre è stato per lo più attribuito a un’impennata delle importazioni prima dell’arrivo dei dazi. Ma i dati devono essere interpretati con cautela perché soggetti a revisioni. Bisogna saper andare oltre la mera contabilità.
Il commercio può svolgere oggi le stesse funzioni coercitive della politica estera, della diplomazia o del potere militare. Da Marx a Hirschman, gli scienziati economici ci consentono di rintracciare le ragioni alla base delle politiche commerciali di Trump.
Le direttive europee su appalti e concessioni hanno dato flessibilità e strumenti nuovi alle stazioni appaltanti, oltre a spingerle a adottare criteri ambientali e sociali. La loro attuazione è però disomogenea. Ecco i punti sui quali intervenire.
L’ingresso di Poste italiane in Telecom Italia potrebbe produrre interessanti sinergie su pagamenti digitali e servizi finanziari. In un mercato delle telecomunicazioni ridimensionato, vanno eliminate le incertezze che ancora pesano sul futuro della società.
Il gioco falco-colomba mostra che per spezzare una guerra commerciale si deve rendere costoso l’atteggiamento aggressivo. Solo quando le conseguenze negative del conflitto appaiono chiare a tutti, si apre la possibilità concreta di accordi collaborativi.
Spesso rivali, YouTube e Netflix oggi collaborano attraverso partnership nel marketing e accordi nella distribuzione di contenuti. Ad aver cambiato le carte in tavola è l’approdo della pubblicità, che offre grandi opportunità a entrambe le piattaforme.
Trump si disinteressa totalmente delle conseguenze immediate dei dazi imposti praticamente a tutti i paesi del mondo. Il fine ultimo di una strategia che prevede di negoziare accordi bilaterali con i partner commerciali è riportare a casa la manifattura.
Le ripercussioni dei dazi americani sui prodotti italiani non si vedranno subito, ma nel lungo periodo, con alcuni settori che saranno particolarmente colpiti. Favorire la transizione della produzione verso nuovi mercati sarà una sfida di tutta la Ue.
L’offensiva protezionistica del 2018 voluta dalla prima amministrazione Trump non ha dato i risultati sperati e ha danneggiato gli americani. Oggi è soprattutto l’incertezza causata dalla guerra commerciale nella competizione internazionale a creare problemi.