L’austerità basata sulla riduzione della spesa pubblica costa meno in termini di crescita di quella fondata sull’aumento delle entrate. Lo spiega, con un’analisi rigorosa, il libro di Alberto Alesina, Carlo Favero e Francesco Giavazzi in uscita per Rizzoli.
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Le ultime stime dell’Fmi certificano un rallentamento dell’espansione. Che succederà ora? Certo, il quadro potrebbe peggiorare. Ma ci sono anche segnali che inducono all’ottimismo. Tanto più che le banche centrali continuano a vigilare sulla situazione.
Gli algoritmi, ormai sempre più presenti nella nostra vita, potrebbero aiutarci a indirizzare meglio i trasferimenti pubblici, come dimostrano due esempi. Ma occorre valutare gli effetti di una loro applicazione e fare molta attenzione alla trasparenza.
Il governo cambia tattica e decide di fare i compiti per il 2019, limando il deficit al 2,04 per cento del Pil e la crescita all’uno per cento. Arriva una tregua natalizia che non risolve i problemi di una manovra di cattiva qualità.
Per ottenere il via libera dalla Commissione europea, il governo ha introdotto nella legge di bilancio una clausola di salvaguardia: un netto aumento dell’Iva nel 2020 e 2021. Solo una svolta nella politica economica e redistributiva può disinnescarla.
Governo e Commissione europea sembrano vicini a un accordo per evitare la procedura di infrazione. Probabilmente, però, se ne riparlerà a primavera. Ragioni diverse hanno indotto i protagonisti al compromesso. E la Francia può aver giocato un ruolo.
I dati Istat sul terzo trimestre certificano che il Pil italiano scende per il calo di consumi e investimenti causato dal peggioramento delle aspettative, mentre l’export ha ripreso a tirare. È ora che il governo smetta di fare danni e dia invece una mano, correggendo la manovra in senso più prudente.
Il governo si dice disponibile a limare il deficit 2019, aspettando le elezioni Ue e senza recepire la sostanza delle obiezioni alla legge di bilancio. Intanto potremmo essere esclusi dall’accesso ai fondi del nuovo bilancio dell’Eurozona.
Borsa in caduta e prezzi delle obbligazioni in discesa: una patrimoniale nascosta, che influenza negativamente tutta l’economia italiana. Ma in pochi se ne accorgono perché questi investimenti riguardano una fascia ristretta di risparmiatori.
Dopo la bocciatura della manovra di bilancio, il governo propone alla Commissione alcuni correttivi. Probabilmente la procedura di infrazione scatterà comunque. Ma la buona volontà dimostrata potrebbe portare a un’applicazione meno severa delle regole.