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Cosa cambia con il debutto dei tagli non lineari*

La Legge di stabilità 2015 prevede che le riduzioni di spesa a carico degli enti locali non siano “lineari”, ma siano basate su capacità fiscale e costi standard dei servizi. Si garantisce così equità ed efficienza e si tiene conto delle nuove funzioni di città metropolitane e province montane.

Sembra facile tagliare la spesa pubblica

Accantonati negli ultimi tempi, tornano di attualità i tagli alla spesa pubblica. Vanno infatti recuperati soldi per disinnescare le clausole di salvaguardia e per rispettare la decisione della Corte costituzionale sull’adeguamento delle pensioni. I paradossi dei costi standard.

Expo 2015: ora tutto sia fatto per bene

Alcune critiche a Expo erano legittime, soprattutto per quanto riguarda l’irrealistica analisi costi-benefici. Ora che è iniziato però, la principale preoccupazione deve essere impegnarsi per arrivare in fondo nel migliore dei modi. Il corteo del 1 maggio e il vizio culturale di dire sempre no.

Per un pugno di opere

La svolta decisa dal governo per le infrastrutture medie e piccole dovrebbe essere adottata anche per quelle grandi, abbandonando così l’idea che le opere “strategiche” generino una forte domanda. Altrimenti, dovremo rassegnarci ai cantieri “stop and go”. E al moltiplicarsi dei costi.

Aree sottoutilizzate: siamo ancora all’anno zero

La relazione allegata al Def sugli interventi nelle aree sottoutilizzate non contiene nessuna novità. Conferma i ritardi di spesa. E alle nuove strutture previste mancano proprio le funzioni tecniche ed economiche che le renderebbero efficaci. Poca attenzione alle novità in arrivo dall’Europa.

Cronache digitali: partita a scacchi per la fibra

Dopo la pubblicazione del piano del governo per lo sviluppo della banda ultralarga si sono succedute mosse degli operatori privati e pubblici, in un panorama difficile da decifrare. Il rischio è di impegnare risorse pubbliche e operatori privati in un’opzione troppo costosa. Il ruolo di Telecom

Quanto crescerà davvero l’economia nel 2015?

Le stime di crescita sono spesso sbagliate, ma non sempre la colpa è dovuta ad analisi insufficienti. In fase espansiva i governi tendono a essere mantenersi prudenti nelle previsioni. Lo ammette un ministro: il  +0,7 indicato nel Def può essere superato.

I grandi numeri del Def

Il Documento di economia e finanzia 2015 alza le stime di crescita ma conferma gli obiettivi di deficit pubblico nel triennio 2015-17. Per questo Renzi promette niente nuove tasse né tagli alle prestazioni. Una lunga lista di riforme intraprese e da fare. Manca però la riforma del welfare.

Rapporto Cottarelli: dove e come tagliare nella sanità

Nel Rapporto del commissario per la revisione della spesa, il capitolo “sanità” (110 miliardi) ha un’importanza particolare. Vediamo dove la spesa continua crescere, dove si è riuscito a risparmiare e tutto ciò (tanto) che è possibile ancora tagliare. Soprattutto, in che modo conviene farlo.

La Treccani incompleta della spending review

Finalmente sono state pubblicate le relazioni dei venti gruppi di lavoro sulla spending review del commissario Cottarelli. Sono documenti molto diversi fra loro per impianto e stesura. Ma per ridurre davvero la spesa pubblica va prima risolta la questione dei rapporti tra politica e tecnici.

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