I prezzi dei carburanti sono in crescita da inizio 2021, ma la situazione peggiore riguarda il gasolio. Al possibile blocco delle importazioni dalla Russia, si aggiungono il calo delle scorte e la riduzione dell’attività delle raffinerie per manutenzione.
Categoria: Energia e ambiente Pagina 14 di 60
L’Italia può rinunciare al gas russo, ma deve attuare una strategia integrata di decarbonizzazione del sistema elettrico, seguendo le politiche climatiche europee. Localizzazione degli investimenti e stoccaggio di elettricità sono i fattori cruciali.
Negli ultimi quindici mesi il prezzo netto della benzina e quello del petrolio sono quasi perfettamente allineati. Difficile ipotizzare speculazioni: ad amplificare la crescita della componente materia prima del prezzo netto dei carburanti è l’Iva.
Le donne subiscono più degli uomini i cambiamenti climatici. Ma sono anche più sensibili alla necessità di modificare i comportamenti per la salvaguardia dell’ambiente. Il problema è che continuano a essere sottorappresentate negli organi decisionali.
Il costante aumento del prezzo del gas si riversa su quello dell’energia elettrica. Un’analisi per fonti di produzione, termoelettrica o rinnovabile, mostra anche la notevole crescita dei margini di profitto. E suggerisce di utilizzarli per investimenti.
L’autorizzazione all’installazione di impianti eolici e fotovoltaici ha un iter lungo e complesso. Va semplificato per ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia. E per raggiungere gli obiettivi italiani e europei di transizione energetica.
Il Pnrr riconosce le carenze attuali del servizio idrico, ma stanzia risorse inferiori ai fabbisogni. Sulla gestione dei rifiuti si limita invece all’enunciazione di principi generali, senza una strategia per costruire una rete integrata di impianti.
Il Sistema per lo scambio di quote emissione è un pilastro della politica europea sul clima. Con l’accelerazione sulla transizione ecologica è però arrivato il rialzo del prezzo dei permessi. Senza un intervento, c’è il rischio di deprimere l’economia.
L’economia russa è dipendente in larga misura dalle esportazioni di materie prime e dall’importazione di tecnologie avanzate da Occidente e Cina. Le sanzioni approvate nelle ultime settimane potrebbero avere effetti pesanti nel lungo periodo.
L’opposizione della Ue alle politiche espansionistiche di Putin ha un punto di debolezza: la dipendenza dalla Russia per le forniture di gas. Liberarsene non sarà semplice, almeno in tempi brevi. A renderlo chiaro è il funzionamento dei mercati.