Per un più largo uso di energia rinnovabile mancano alcune condizioni essenziali: dall’aumento della capacità di stoccaggio all’ammodernamento della rete. Se non vi si rimedia, la produzione da fonti non programmabili porta solo a sprechi e inefficienze.
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L’1 per cento della popolazione mondiale si trova in condizioni di sfollamento forzato, secondo i dati dell’Unhcr. Guerre, violenze e persecuzioni sono la prima causa, ma aumentano gli sfollati per disastri naturali dovuti ai cambiamenti climatici.
La guerra in Ucraina mette in secondo piano le esigenze legate alla transizione verde. Ma i rischi legati al cambiamento climatico richiedono politiche pubbliche ambiziose. Gli ostacoli non mancano lungo un percorso da condividere a livello globale.
Nei primi giorni di maggio le esportazioni di gas russo verso l’Europa attraverso la rotta ucraina hanno registrato un significativo e rapido aumento. Succede perché i flussi sono regolati dai contratti. E Mosca riesce ad approfittare della situazione.
Le nuove installazioni di impianti per energia da fonti rinnovabili si scontrano con le lentezze burocratiche. I progetti in attesa di valutazione permetterebbero già ora di raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030. Serve un quadro normativo organico.
La riduzione delle emissioni di gas serra del trasporto stradale spostando una parte della domanda su ferrovia e trasporti pubblici ha un costo molto più alto che in altri settori. Ed è una politica che diventerà sempre più inefficace e inefficiente.
Limitare il “contributo straordinario contro il caro bollette” alle sole imprese che producono o commerciano prodotti energetici è corretto. I problemi nascono dalla definizione della base imponibile, con il riferimento alle operazioni ai fini Iva.
All’Italia servono nuovi impianti di energia rinnovabile. Per la loro realizzazione non c’è solo l’ostacolo di regole incerte e contraddittorie. Mancano altre condizioni essenziali, come l’aumento della capacità di stoccaggio e l’ammodernamento della rete.
I prezzi dei carburanti sono in crescita da inizio 2021, ma la situazione peggiore riguarda il gasolio. Al possibile blocco delle importazioni dalla Russia, si aggiungono il calo delle scorte e la riduzione dell’attività delle raffinerie per manutenzione.