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Categoria: Unione europea Pagina 12 di 99

Discutere di Mes senza sapere perché

Si fa aspro lo scontro sulla possibilità di utilizzare il Mes. Ma favorevoli e contrari non sembrano avere un interesse reale al miglioramento del Servizio sanitario nazionale. Per questo servirebbe un piano particolareggiato, del quale non c’è traccia.

Un vincolo giuridico ostacola le mosse della Bce

Sul piano economico, un’eventuale svolta espansiva della Bce, sulla scia delle decisioni della Fed, appare inevitabile. Sul piano giuridico, invece, ci sono forti dubbi sulla fattibilità dell’inversione di rotta. È necessaria una revisione dei Trattati.

Non c’è Europa senza beni pubblici europei

Il compromesso raggiunto sulla rimodulazione delle risorse del Next Generation Eu mantiene i trasferimenti agli stati, ma riduce le spese per i beni pubblici europei. Ma una semplice “Unione dei trasferimenti” da Nord a Sud rischia di fallire.

Una “Comunità di conoscenza e innovazione” per lo sviluppo

L’Italia è un paese geograficamente eterogeneo. I progetti per la crescita nell’ambito del NextEU Fund dovranno perciò valorizzare i motori di sviluppo locale. Il loro disegno può ispirarsi al modello delle Comunità di conoscenza e innovazione.

Recovery Fund: imparare dai fondi strutturali

L’esperienza con i Fondi strutturali europei può aiutarci a utilizzare nel modo migliore le risorse del Recovery Fund. Per garantire la crescita, gli investimenti dovranno tener conto di complementarietà, sistematicità, addizionalità e radicamento.

Perché la Corte Ue ha dato ragione ad Apple. E all’Irlanda

La Corte generale Ue ha affermato la legittimità dei ruling rilasciati dal fisco irlandese a favore di Apple. Le motivazioni sono una riprova che la tassazione dei giganti del web è un problema politico. Da risolvere in sede Ocse.

Next Generation, chi ci guadagna e chi ci perde

L’Italia sarà l’unico contribuente netto del bilancio Ue a diventare beneficiario netto delle sovvenzioni. Ma in cambio i paesi cosiddetti “frugali” ottengono degli sconti di bilancio. Ora la palla passa agli organi preposti a valutare i piani di spesa nazionali.

Recovery Fund, non è tutto oro quello che luccica

Quello raggiunto a Bruxelles dopo mesi di trattative è senz’altro un buon accordo, per l’Italia e per l’Europa. Ma sullo sfondo resta ancora aperta la madre delle questioni: se evolvere verso un’unione politica o rimanere un’organizzazione di stati sovrani.

L’Ue non più matrigna prova a scacciare l’incubo sovranista

L’Europa concorda un piano di rilancio dell’economia da 750 miliardi, finanziato con Eurobond. Un accordo che prova a guardare al futuro e a mettere nell’angolo gli egoismi degli stati nazionali e dei sovranisti. Ora servono riforme e serve farle bene.

C’è tempo per l’opzione Mes

L’accordo raggiunto sul Meccanismo europeo di stabilità prevede che l’accesso ai prestiti possa essere richiesto entro il 31 dicembre 2022. L’incertezza è ancora alta e quindi può rivelarsi conveniente rinviare la richiesta a un momento successivo.

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