Sono davvero molto grato ai lettori per i vari commenti al mio articolo sullipotesi di creazione di un Fondo monetario europeo (Fme). Nel rispondere comincerò dal commento di Daniel Gros che, con Thomas Mayer, ha proposto in un recente articolo, la creazione di un Fme che costituerebbe uno strumento utile per aumentare la disciplina (fiscale) e per rafforzare la presenza europea nel Fmi. Ovviamente questo non eè il luogo ideale per commentare con precisione la proposta, abbastanza corposa, di Gros e Mayer. Piuttosto la presente discussione dovrebbe essere cosa fare con la Grecia e con altri paesi in difficoltà ora; non come risolvere i possibili problemi finanziari dei paesi europei tra dieci o venti anni, quando il Fme, come proposto da Gross e Mayer, avrebbe accumulato le risorse finanziarie necessarie (con i contributi annuali al Fme dei paesi membri) per aiutarli. Unaltra difficoltà è che i paesi membri, che già hanno grossi problemi finanziari in questo momento e li avranno negli anni futuri, si addosserebbero ora il peso addizionale di dover contribuire le loro quote annuali al Fme. Queste quote, secondo la proposta, sarebbero più pesanti specialmente per i paesi con debiti pubblici ed indebitamenti netti più alti. Cioè esattamente per i paesi con più difficoltà a contribuire al Fme.
Domenico Taddeo propone un Fme di garanzia dei debiti pubblici dei paesi membri. Sarebbe gestito dalla Bce che riceverebbe da ogni paese un premio di garanzia commisurato allentità del debito e del deficit dei paesi. Il rischio dinsolvenza e la responsabilità di misurare il rischio per paese per determinare il premio di garanzia passerebbero alla Bce. Per un paese, almeno in teoria, il costo del credito sarebbe lo stesso perchè il pagamento alla Bce, per trasferire il rischio, dovrebbe essere lo stesso che il costo più alto del debito ottenuto senza la garanzia della Bce. La Germania non acetterebbe mai questo trasferimento di rischio alla Bce; e neppure la Bce si metterebbe mai in quelle condizioni. È facile immaginare le pressioni politiche che questa proposta creerebbe per la Bce.
Paolo Todeschini discute la possibilità di una rappresentanza unica europea nel Fondo monetario internazionale (Fmi). Lidea è molto discussa. Ci sono ovviamente enormi problemi da risolvere. Per esempio quale paese rappresenterebbe lEuropa nel consiglio esecutivo del Fmi? Lo farebbe imparzialmente senza pressioni dal governo del suo paese? Che pericolo cè che nel cambio dalla situazione attuale alla rappresentanza unica lEuropa perderebbe parte del suo potere di voto? È proprio vero che il cambio darebbe più potere alEuropa? Avendo trascorso 27 anni nel Fmi, sempre in posizioni abbastanza alte, non ne sono convinto.
Lidea di Mario Savioli di usare loro delle riserve della Banca dItalia per pagare parte del debito pubblico è una vecchia e credo cattiva idea. La Banca dItalia ha accumulato loro in parte creando debiti contro se stessa. E loro rappresenta una garanzia importante. Recentemente il governatore della Banca centrale dellArgentina si è dimesso proprio per questa politica da parte del governo argentino. La Bce non lo permetterebbe. I calcoli presentati da Mario Savioli non mi sembrano coretti. Il valore totale delloro della Banca dItalia è molto meno del debito pubblico italiano.
Sul commento di Claudio Bellavita è sufficiente ricordare i problemi che i Cds hanno creato negli ultimi anni al sistema finanziario. Non creamone degli altri.
Sono daccordo con il commento di Paolo Gelain ma vorrei ripetere quanto già scritto nel mio articolo, che i problemi dei conti pubblici dei paesi dellUnione Europea non derivano da oneste politiche anticicliche ma da cicli elettorali e da finanza facile.