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Categoria: Unione europea Pagina 95 di 101

Perché il Trattato è un successo

In cinquant’anni i paesi europei hanno costruito una struttura istituzionale che consente, tramite una normativa vincolante, di gestire in modo unitario i rapporti tra gli Stati membri, sotto il profilo economico, sociale, giuridico e anche politico, erodendo gradatamente e progressivamente la singole sovranità. Perché allora tante valutazioni critiche sulla Costituzione europea appena firmata? Resta delusa l’aspettativa di una gestione comune della politica estera. Alla quale arriveremo perché è una soluzione ragionevole che va nel senso della storia.

Tra maggioritario e proporzionale

E’ sbagliato trarre indicazioni meccaniche sui comportamenti elettorali alle politiche dalle consultazioni europee, dove si vota con un sistema diverso. E tornare al proporzionale, come alcuni auspicano, sarebbe un grave errore per la politica economica. Non si può negare però che il maggioritario all’italiana non ha risolto la questione dellÂ’influenza dei piccoli partiti e del potere di veto che questi esercitano allÂ’interno delle coalizioni. Ma forse tutto dipende dal fatto che non di maggioritario puro si tratta.

Come rilanciare l’Europa dei cittadini

Euroscetticismo e astensionismo derivano anche dall’incapacità dell’Unione europea di realizzare politiche che accrescano il benessere dei cittadini. Troppo spesso infatti le decisioni sono influenzate da lobby settoriali ben organizzate e finanziate. A contrapporsi ai gruppi di pressione per difendere gli interessi generali potrebbero essere le associazioni dei consumatori, soprattutto se sapranno svolgere un monitoraggio permanente delle principali politiche comunitarie di settore per verificare la loro compatibilità con gli interessi di tutti.

Bilancio dell’Unione

Bilancio dell’Unione

Cliccando sulle risposte sintetiche si potrà accedere al testo completo delle risposte

 

Alleanza Nazionale
 

Lista Bonino
    

Forza Italia

  

Italia dei valori

 

Patto Segni-Scognamiglio
 

Uniti nell’Ulivo
Aumentereste il bilancio dell’Ue come suggerito dalla Commissione? Si, ma occorrerebbe anche cambiare le componenti della spesa. No. La Commissione dovrebbe spendere meglio i fondi già a sua disposizione.

Si. Tendenzialmente le risorse a disposizione della Commissione devono progressivamente aumentare in corrispondenza con trasferimenti di Autorita’ e quindi di compiti dai singoli Stati Membri

 Si L’Ue si allarga e ha bisogno di più risorse finanziarieSi, dobbiamo è prendere sul serio i nostri obiettivi comuni. E spazio per più risorse ce n’è senza ulteriori gravami.
Siete a favore di una minore erogazione di fondi strutturali al nostro Paese? Si. Non servono più fondi occorre sfruttare i propri vantaggi competitiviNo. L’Italia non ha sfruttato bene i suoi fondi in passato ma dal 2001 la situazione è radicalmente cambiata.Si. I fondi, finora, sono stati usati in maniera complessivamente deludente. No. Temiamo che una riduzione dei fondi strutturali comunitari spingerebbe lo stesso governo a limitare gli aiuti destinati al MezzogiornoNo al momento. Il nostro Sud ha ancora bisogno di fondi pubblici per svilupparsi e ogni Governo dovrebbe pertanto difenderne le esigenze davanti alla Commissione.
Credete che L’Ue debba ridurre la Protezione del settore agricolo? Si. La PAC è “un gioco” con alti costi da sostenere e pochi vantaggi , se non per pochi agricoltoriSi occorre una revisione della PAC che favorisca la crescita della produttività e il calo dei prezziSi. Fermo restando il valore stategico della disponibilita’ domestica dei prodotti agricoli, vanno certamente perseguite nel tempo le iniziative che evitino di sostenere produzioni eccedenti i fabbisogni, orientando maggiormente l’agricoltura al ruolo di trasformazione energetica dell’energia solareSi Si La quota di bilancio comunitario assorbita dalla politica agricola- circa il 45%- è troppo elevata in rapporto alle altre priorità.

Costituzione europea

 

 

Costituzione Europea

Cliccando sulle risposte sintetiche si potrà accedere al testo completo delle risposte

 
Alleanza Nazionale
 
Lista Bonino

Forza Italia 
 
Italia dei valori
 
Patto Segni-Scognamiglio
 

Uniti nell’Ulivo

Siete favorevoli a ratificare la Costituzione Europea così com’è ? No, la bozza di “Trattato costituzionale”approvato dalla Convenzione è un testo insufficiente anche se ha elementi che vanno nella direzione giusta. Si. Testo presentato alla conferenza intergovernativa a Napoli poteva essere un buon compromesso No, le istanze sollevate da Spagna e Polonia sono ragionevoli e dovrebbero essere considerateSi al testo previsto da Giscard e presentato a SaloniccoSi al testo presentato a Napoli. Importante che non siano moltiplicati gli ostacoli al passaggio presente e futuro al voto a maggioranza.
Sareste favoreli ad un referendum consultivo in Italia per approvare la Costituzione Europea? Si, ci vorrebbe però un referendum europeo, il cui esito dipende cioè dalla maggioranza degli elettori europei Sì, i referendum appaiono necessari. I paesi in cui il referendum da esito positivo dovrebbero adottare la Costituzione Europea, anche in presenza di risultati negativi in altri paesi.Si. Stesso referendum in tutti i Paesi nello stesso momento in modo da evitare che i diversi referendum vengano usati dai vari paesi come arma negozialeSi, dovrebbe però servire una legge costituzionale ad hoc che lo preveda
Vorreste che a dicembre fossero avviati i negoziati con la Turchia in vista di
un possibile ingresso nell’Unione Europea?
 Si. La Commissione Europea nel suo recente rapporto relativo alla Turchia rende atto degli accresciuti sforzi da parte delle autorità turche nel perseguimento degli obiettivi stabiliti dai criteri di Copenhagen SiSi, ovviamente con negoziatori all’altezza.Assolutamente no. Riteniamo che sia paradossale parlare di una possibile adesione all’UE per uno stato dove i diritti dell’uomo sono violati giornalmente.Sì all’impegno preso di definire la data di apertura dei negoziati a dicembre , ma non è
essenziale che a dicembre questi debbano iniziare. L’importante è che si proceda nella prospettiva di una conclusione positiva.

L’insostenibile spreco di risorse della Pac

La Politica agricola comune (Pac) costa alle famiglie europee oltre cento miliardi di euro allÂ’anno. Oltre lÂ’80 per cento dei sussidi alle esportazioni pagati nel mondo sono finanziati dai contribuenti europei, che pagano anche i tre quarti circa di sussidi agricoli finalizzati al sostegno dei prezzi. Gli effetti sui mercati internazionali sono molteplici e significano minor benessere e minor ricchezza non solo per i paesi poveri. Il problema si aggrava ora con lÂ’estensione della Pac ai nuovi Stati membri Ue. Eppure di questo grande spreco di denaro pubblico si parla molto poco.

Bilancio dell’Unione

Come annunciato da tempo ai nostri lettori, abbiamo sottoposto ai partiti e coalizioni che si presentano alle elezioni Europee  alcune domande su temi cruciali in questa campagna elettorale. Cominciamo dal pubblicare le risposte ricevute sulle prime due schede: il bilancio dell’Unione e la Costituzione europea. Sul bilancio dell’ Unione, abbiamo chiesto di esprimere una posizione sui fondi strutturali,  sulla politica agricola della Ue e sull’ aumento del bilancio complessivo dell’ Unione proposto recentemente dalla Commissione. Riportiamo le risposte di Lista Bonino, Forza Italia, Patto Segni-Scognamiglio e Uniti nellÂ’Ulivo.

Costituzione Europea

Sulla Costituzione Europea, abbiamo chiesto alle coalizioni se voterebbero a favore della bozza elaborata dalla Convenzione Europea e se sarebbero favorevoli ad un referendum consultivo. Qui le risposte di Lista Bonino, Forza Italia, Patto Segni-Scognamiglio e Uniti nellÂ’Ulivo.

Benvenuto allargamento, addio grande Europa?

L’ingresso dei nuovi dieci paesi nell’Unione europea si sta trasformando da evento storico di portata straordinaria in un processo caotico che accresce le spinte per un indebolimento del disegno di costruzione di una grande Europa. Le responsabilità dei governi e delle istituzioni europee sono grandi. Per come hanno affrontato la questione dell’apertura delle frontiere ai cittadini dei nuovi membri e per i segnali mandati sull’applicazione delle regole e dei trattati. Soprattutto in campo monetario e fiscale.

Verso le Europee

La campagna elettorale per le Europee si fa sempre più “accesa”, ma paradossalmente si parla di tutto tranne che di Europa. Proviamo noi a rivolgere qualche domanda alle due coalizioni.

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