Al di là delle risorse destinate dalla Legge di stabilità, l’Italia spende poco per le persone invalide e non autosufficienti. E si affida ai trasferimenti monetari, mentre i servizi sono scarsi. Così aumenta la dipendenza dal nucleo familiare ed è più difficile uscire da situazioni di esclusione.
Categoria: Famiglia Pagina 13 di 29
Quasi tutti i bambini sotto i tre anni potrebbero ricevere il bonus di 80 euro. Sussidi uniformi possono avere un ruolo importante, ma solo se il sistema prevede altre misure contro il rischio di povertà. Oggi in Italia non è così. In ogni caso, meglio diminuire o azzerare le rette dei nidi.
Il welfare italiano è certamente da riformare. Ma occorre farlo in modo coerente, evitando di accentuare la frammentarietà del sistema. Bene introdurre politiche universali di sostegno al costo dei figli e garantire forme di reddito a chi si trova in povertà.
Il sostegno per l’inclusione attiva proposto dalla commissione ministeriale voluta dal Governo Letta costerebbe 7,5 miliardi: una cifra improponibile per il nostro bilancio. E tuttavia si potrebbe partire con un programma più selettivo dai costi molto ridotti, ma benefici comunque significativi.
La crisi morde e molte Regioni varano misure di sostegno alle famiglie in difficoltà. Interventi lodevoli, ma spesso realizzati senza prima valutarne costi ed effetti. I dati su un contributo del Veneto suggeriscono che a volte le risorse si potrebbero utilizzare in modo diverso e più utile.
Il reddito disponibile reale delle famiglie italiane è diminuito del 13 per cento tra il 2007 e il 2013. E la distribuzione dei consumi si è spostata verso il basso per tutte le classi di spesa. La recessione ha colpito i giovani molto più degli adulti e degli anziani. La crisi e la diseguaglianza.
Il Plafond casa è un fondo istituito per favorire l’accesso al credito per acquistare o ristrutturare una casa. Il bilancio dopo sei mesi evidenzia uno scarso interesse da parte delle banche. E ben pochi mutui concessi su questa base. Il problema è che mancano le risorse per abbattere i tassi.
Il bonus di 80 euro andrà soprattutto a beneficio delle famiglie della classe media, proprio perché generalmente hanno più di un reddito da lavoro dipendente. Le donne, in media con redditi più bassi, lo otterranno più degli uomini. Mancano ancora misure strutturali per il contrasto alla povertà.
Il mercato immobiliare resta fermo non solo per mancanza di liquidità delle banche, ma forse anche perché i prezzi delle case continuano a rimanere alti rispetto alle disponibilità di chi vorrebbe acquistarle. Sono necessari altri interventi oltre quelli attraverso la Cassa depositi e prestiti.
Le rette degli asili nido variano molto da comune a comune. Forse perché attraverso le tariffe gli amministratori attuano politiche redistributive? Non sembra. Per una maggiore redistribuzione conta di più l’area geografica e l’avere un sindaco-donna. Nessuna differenza fra i partiti.