La costruzione dell’Unione bancaria mira a scindere l’abbraccio tra banche e debiti sovrani. Manca però l’Edis, il terzo pilastro necessario per raggiungere un’effettiva condivisione del rischio tra paesi dell’Eurozona.
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La soluzione delle difficoltà delle banche italiane deve ancora superare passaggi impervi. Ma l’accordo fra governo e Commissione europea ha aperto nuove e praticabili strade. La ricapitalizzazione mediante fondi pubblici degli istituti che cedono crediti problematici e la creazione della bad bank.
L’emissione di obbligazioni con valore fiscale da parte di Cassa depositi e prestiti potrebbe essere la soluzione dei problemi del sistema bancario. Cdp avrebbe risorse a basso costo da impiegare per garantire le sofferenze e ricapitalizzare le banche. Ma anche per un’efficace politica industriale.
Quanto fatto finora sul fronte bancario non è servito a molto. Stessa sorte avrà lo scudo appena varato, perché non tocca i crediti in sofferenza. I margini per negoziare con l’Europa un intervento nel capitale delle banche ci sono, benché ristretti. Bisogna sfruttare i risultati dello stress test.
In Italia, ai consulenti finanziari si rivolgono per lo più i risparmiatori che hanno maggiori conoscenze effettive. Chi ha una fiducia eccessiva nelle proprie competenze tende a scegliere da solo gli investimenti. Difficile supplire così ai bassi livelli di educazione finanziaria degli italiani.
Servirebbe anche in Italia una autorità che abbia come specifico obiettivo la protezione del risparmiatore sull’esempio degli Stati Uniti? È una delle domande a cui cerca di dare risposta l’ultimo libro di Luigi Guiso (Università Bocconi Editore). Ne proponiamo qui un capitolo.
La Brexit avrà conseguenze sul settore finanziario. A cominciare dalla perdita del “passaporto europeo” per gli operatori inglesi. Ma soprattutto il Regno Unito non avrà più la capacità di plasmare le strutture portanti delle normative, dando più valore alle tradizioni giuridiche europee.
Le banche hanno inventato un modo ingegnoso per nascondere ai clienti le commissioni di entrata in alcuni tipi di fondi comuni. Per il sistema nel suo complesso, si tratta di entrate miliardarie, alle quali non corrisponde alcun beneficio per i risparmiatori. Commissione di collocamento o di uscita.
Nuovo round di stress test per le banche europee. Con alcuni cambiamenti metodologici, che miglioreranno l’affidabilità dei risultati. Bene anche la decisione di abbandonare la logica del “bollino”. Resta da chiarire il meccanismo che collegherà i risultati e le successive azioni di vigilanza.
Le regole europee impongono una revisione del sistema sanzionatorio in fatto di abusi di mercato, per evitare il cumulo di sanzioni amministrative e penali. La bozza di decreto legislativo risolve questo problema, ma non esclude la possibilità di un duplice procedimento. Le soluzioni alternative.