La proposta di affidare ai prefetti un ruolo di controllori del sistema bancario italiano ha sollevato molte polemiche. Da più parti si sono avanzati dubbi sullopportunità di dare una picconata allautorevolezza della Banca dItalia e sulle competenze dei prefetti in materia di credito. E sullo sfondo aleggia ormai la proposta di affidare le vigilanza alla Banca Centrale Europea. Ma cosa pensano i prefetti di questo loro nuovo ruolo? Sono a disagio nel dover svolgere un compito molto lontano dalle loro competenze? Sono preoccupati dal passare dalla firma delle patenti alla direzione degli osservatori regionali sul credito? Niente affatto, come ha spiegato il Prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, sulla Repubblica del 14 marzo. In tempi ordinari una decisione di questo genere non sarebbe mai stata presa, la vigilanza della stessa Banca dItalia è eccellente e sarebbe bastata. Ma ci troviamo di fronte ad una grave crisi economica: il ricorso ai prefetti diventa uno strumento di garanzia in più per tutti che sottolinea leccezionalità del momento. Tutto qui
Mi sembra che siamo considerati sempre più garanti della tenuta del sistema. Chissà perché, a me le parole del prefetto di Milano hanno fatto tornare in mente Gianluca Vialli, il quale, commentando il suo rientro in squadra al posto di Roberto Baggio in occasione di Italia Argentina, semifinale del Mondiale 90, disse quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Il finale, purtroppo, è noto a tutti.