Vito Tanzi, nel suo commento al nostro contributo sul ruolo della politica fiscale nella attuale congiuntura, solleva domande importanti. Le risposte sono in buona parte contenute nella versione completa della nostra nota: che inviteremmo i lettori interessati a consultare per ulteriori dettagli.
Vito Tanzi osserva che è inappropriato somministrare al malato tutte le medicine a disposizione sperando che ce ne sarà qualcuna che avrà leffetto desiderato. Siamo naturalmente daccordo. Infatti, la nostra nota identifica chiaramente una serie di medicine che non debbono essere usate (si veda anche la prima appendice alla nota). Tra queste si citano per esempio i condoni fiscali o i sussidi generalizzati. Sconsigliamo anche luso di un aumento indiscriminato dei salari dei dipendenti pubblici e proprio per le ragioni spiegate da Vito Tanzi (che causano aumenti permanenti della spesa e che hanno effetti simili a tagli di tasse non adeguatamente mirati). La nostra nota conclude, sì, che è opportuno dare al paziente un cocktail di medicine, ma queste vanno scelte, ovviamente, tra quelle buone (sia sul lato della spesa che su quello della tassazione) ed evitando quelle che si sono dimostrate nocive in passato.
Vito Tanzi si chiede anche se aumenti della spesa pubblica siano appropriati. Di nuovo, la nostra nota non sostiene che sia appropriato aumentare indiscriminatamente la spesa pubblica (inclusi i salari). Tuttavia, in molti paesi, anche paesi avanzati, la spesa per investimenti pubblici è stata negli anni passati insufficiente a garantire un ammodernamento delle infrastrutture: accelerare lavori in corso, o liniziazione di buoni progetti già allo studio sembra un modo utile non soltanto a sostenere la domanda aggregata, ma anche a soddisfare esigenze di crescita di lungo periodo.
Quanto efficace sarà in pratica unespansione fiscale? Qual è levidenza empirica in proposito? Esistono varie stime dei moltiplicatori fiscali in presenza di fluttuazioni cicliche normali. Il problema, peró é che la crisi attuale non è di proporzioni normali (in termini di intensità e, soprattutto, globalità) ed è quindi difficile trovare un confronto adeguato. Lunico paragone è quello della Grande Depressione, che viene discusso in una delle appendici alla nota. In particolare, linsistenza ad applicare in quella occasione politiche fiscali ortodosse durante la presidenza Hoover è stata una delle cause dellinasprimento della Grande Depressione. E, almeno secondo alcuni studi, lespansione fiscale nella seconda parte degli anni 30 contribuì in modo decisivo alla ripresa.