Emma Marcegaglia e Diana Bracco entrano nella classifica delle cinquanta donne-manager più potenti nel mondo stilata dal Financial Times. Basta questo per sostenere che la situazione delle dirigenti d’azienda è migliorata in Italia? Non proprio, perché nei consigli di amministrazione italiani il numero delle donne resta desolatamente basso. E non solo: anche i consiglieri stranieri sono molto pochi. Eppure, gli studi empirici indicano una relazione positiva significativa tra diversità del board e performance societaria. E allora ben vengano le quote rosa.