È vaga la formula “affari correnti” per limitare l’azione di un Governo dimissionario. In pratica, che cosa può fare e cosa no l’esecutivo guidato da Monti in attesa del nuovo Governo? Solo la prassi costituzionale aiuta a definire meglio questo perimetro.
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Con la crisi non si registra solo un aumento dei reati contro il patrimonio. Crescono anche altri settori dell’economia criminale, come la contraffazione o l’usura. Perché se diminuisce il potere di acquisto, il consumatore delle fasce meno agiate cerca beni e servizi sui mercati illegali
Nella lotta alla criminalità organizzata, l’azione di forze dell’ordine e magistratura ha continuato il trend positivo nell’arresto di latitanti importanti. Il Governo ha posto attenzione al problema della confisca e riuso dei beni sequestrati.Sul riuso efficiente c’è ancora molto da fare.
Un recente studio su dati per i sistemi locali del lavoro italiani mostra che la crisi starebbe intensificando alcune attività criminose, in particolare i furti. Il peggioramento delle condizioni economiche non avrebbe invece determinato un aumento delle forme di criminalità di tipo non economico.
L’Italia è maglia nera nel rispetto della legislazione comune europea, in un poco edificante testa a testa con la Grecia. Ragioni politiche e giuridiche sono alla base delle infrazioni. Ma alcuni segnali indicano un’inversione di tendenza.
Una truffa all’Inps in Calabria è un valido esempio di come le leggi sulla corruzione possono diventare efficaci solo in contesti etici senza zone grigie. E nei quali si hanno controlli rapidi sull’erogazione di denaro pubblico.
Riorganizzazione del sistema giudiziario verso una maggiore specializzazione, contenimento della crescita del contenzioso di competenza delle corti di appello; regole sulla determinazione dell’onorario degli avvocati. Questi i principali campi d’intervento nel settore.
La prima pronuncia sul nuovo articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa presagire una stagione giurisprudenziale piena di incertezze. Se, come ha osservato il tribunale di Bologna, la reintegrazione si applica non solo quando il fatto materiale non sussiste, ma anche quando il giudice lo ritenga non idoneo a giustificare il licenziamento, resta sostanzialmente esclusa la possibilità di applicare la sanzione economica. Un risultato paradossale per una riforma che si proponeva di semplificare l’apparato sanzionatorio del licenziamento e di renderne i costi certi ex ante.
Avevamo qualche certezza sui limiti della legge anti-corruzione in discussione in Parlamento: poco incisiva, non tocca il nodo chiave della prescrizione, né interviene sul falso in bilancio, vera fabbrica di provviste occulte.
Lo scambio corrotto si basa su una debole capacità di controllo dei cittadini sui decisori pubblici e su una coalizione tra questi ultimi e le imprese. Contrastare la corruzione significa allora indebolire la coalizione corrotta e aumentare le capacità di controllo dei cittadini. Occorre inasprire le sanzioni e la probabilità di venire colti sul fatto, guardando ai cosiddetti reati sentinella e allungando i tempi di prescrizione. Necessario colpire il ruolo del facilitatore. Ma la precondizione è ristabilire vere condizioni di trasparenza.