Secondo l’Agcm, l’Automobile Club ha una struttura in conflitto con il Testo unico sulle società a partecipazione pubblica. Anche una legge imporrebbe di eliminare il Pubblico registro automobilistico, un doppione di quello del ministero dei Trasporti. Ma la delega al governo scade il 28 febbraio.
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Le giurisdizioni che garantiscono opacità finanziaria e societaria sono una conseguenza della globalizzazione. Lo sostengono Joseph Stiglitz e il criminologo Mark Pieth, indicando anche le misure per neutralizzarle. Ma la comunità internazionale deve essere compatta nella ricerca di trasparenza.
Gli attuali livelli di benessere del nostro paese non sembrano più compatibili con la struttura della nostra manifattura. Almeno a giudicare dal confronto con gli altri stati europei. L’unica via di uscita è recuperare il divario di competenze tecnologiche cogliendo le opportunità di industria 4.0.
Nelle imprese quotate dove gli amministratori hanno la fiducia dei soci di minoranza gli assetti di governo sono bilanciati e amministratori e sindaci sono qualificati e indipendenti. Una strada che anche le grandi aziende a capitale pubblico dovrebbero seguire, in vista dei rinnovi dei Cda.
Dal 2012 l’articolo 36 del decreto “salva Italia” vieta gli incarichi incrociati per i consiglieri di amministrazione delle società finanziarie. La riforma non è però riuscita a raggiungere l’obiettivo: il settore sembra rimanere strettamente collegato al suo interno. I risultati di uno studio.
L’Italia è cresciuta ben poco negli ultimi venti anni. Tra le tante cause, è rimasta in secondo piano la questione di come gli imprenditori italiani selezionano e gestiscono le risorse umane. La meritocrazia latita, nel settore pubblico e in quello privato. Inutile intervenire solo sulla scuola.
In Italia sono ancora poche le società che adottano criteri legati al merito per selezionare o valutare l’attività dei consiglieri di amministrazione. Eppure, se si vuole un ambiente meritocratico è dal vertice che bisogna partire. Positiva però la crescita di interesse verso modelli d’eccellenza.
Industria 4.0, il piano nazionale presentato dal ministro per lo Sviluppo economico, vuole incentivare gli investimenti nelle tecnologie. In alcune l’Italia ha già vantaggi in termini di specializzazione e di risorse ottenute in sede europea. Quattro suggerimenti per il successo del programma.
Per rilanciare il nostro sistema produttivo, Industria 4.0 dovrebbe colmare il ritardo nell’adozione delle Tic, con interventi per la diffusione della banda larga e dei servizi di cloud computing. Come inserirsi nelle catene globali del valore. Il secondo articolo di analisi del piano del governo.
Il piano Industria 4.0 si basa sull’idea che il futuro delle imprese sia nella digitalizzazione. Siamo in ritardo nell’adozione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic). Quanto è questo ritardo e dove si annida? Che implicazioni ha per Industria 4.0? Primo di due articoli.