Le notizie arrivate dalla Francia sulla crisi di Air France hanno indotto a tracciare un parallelo con quella di Alitalia. Ma le analogie sono poche e superficiali, mentre le differenze sono profonde, soprattutto nei risultati della gestione industriale.
Categoria: Infrastrutture e trasporti Pagina 16 di 58
Il prestito ponte ad Alitalia è palesemente un aiuto di stato. Meglio avrebbe fatto il governo a dichiararlo subito tale. Avrebbe anche potuto dimostrare che serve a finanziare esorbitanti extracosti aziendali, non politiche di prezzo anticoncorrenziali.
In un mondo in cui gli operatori di servizio utilizzano contemporaneamente molte infrastrutture di rete, si attenuano le ragioni per l’integrazione verticale nelle telecomunicazioni. Su questo scenario del prossimo futuro si innesta la vicenda Telecom.
In Europa ci sono oggi circa 9 mila chilometri di linee ad alta velocità, concentrate per lo più nei quattro stati più grandi. L’Italia è il paese dove il traffico cresce di più. Sarà merito del fatto che solo da noi ci sono due operatori in concorrenza?
L’analisi costi-benefici su sei autostrade italiane costruite negli ultimi anni dimostra che in alcuni casi si è trattato di un buon investimento. Soprattutto dimostra che serve una valutazione analitica per ogni singola opera, senza preferenze arbitrarie.
I politici sembrano allergici a ogni tipo di valutazione degli investimenti pubblici che decidono, specie nei trasporti. Uno strumento utile per comprendere le scelte di qualsiasi futuro governo in questo campo è considerare la loro agenda nascosta.
I disagi alla circolazione dei treni nei giorni di maltempo sono dovuti alla scarsità di finanziamenti pubblici? Il confronto con altri paesi europei mostra che non è così. La spesa pubblica in conto capitale per la rete italiana è anzi la più elevata.
Sempre più case popolari vengono assegnate a famiglie di immigrati. Perché in media hanno redditi più bassi e sono più numerose. Ma così si crea malcontento in varie fasce dell’opinione pubblica italiana. Eppure, anche questa è una forma di integrazione.
Sono storie parallele quelle di Meridiana e Alitalia. Ora con l’arrivo del nuovo azionista Qatar Airways, la prima cambia nome e modello di business, ricercando dimensioni più grandi. Perché l’ex compagnia di bandiera non segue il suo esempio?
La liberalizzazione nel trasporto ferroviario serviva per uscire dalle tariffe regolamentate. L’arrivo di un operatore privato in concorrenza sulle linee dell’alta velocità non deriva dunque da deliberate scelte pubbliche. Ma ha avuto effetti positivi.