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Categoria: Infrastrutture e trasporti Pagina 37 di 58

Infrastrutture, costi alti, tempi lunghi, utilità incerta

In allegato la presentazione tenutasi, il 15 settembre 2010, al convegno a porte chiuse per i sostenitori de lavoce.info

Patente di successo

Funzionerà il nuovo Codice della strada? Per capirlo, guardiamo cosa è accaduto con la patente a punti. I numeri della polizia e dell’Istat dicono che dopo la sua introduzione incidenti stradali e vittime sono notevolmente diminuiti. Un risultato confermato dall’analisi econometrica, che permette di escludere l’influenza di altri fattori. E dai dati emerge anche una significativa riduzione nel numero di infrazioni accertate. Cali più consistenti quanto più forte è stato l’inasprimento delle sanzioni.

La risposta ai commenti

Una premessa che se fosse possibile dovrebbe apparire: rispondo solo a commenti firmati per intero (non amo chi non ha il coraggio delle proprie opinioni, a meno che non sia motivato, es. un ferroviere in servizio ecc.).

Nel tunnel dell’alta velocità

A circa sei mesi dall’inaugurazione della linea alta velocità Torino-Milano-Roma-Napoli-Salerno, è possibile fare un primo bilancio del livello di utilizzo. Sembra nel complesso positivo per l’intero percorso Milano-Roma. Gli investimenti in quella tratta sono quindi giustificati nonostante i costi di costruzione eccessivi. Assai meno confortanti invece i risultati per le tratte Torino-Milano e Roma-Napoli. Ciononostante si continuano a progettare linee alta velocità ancora più discutibili, sia per il traffico passeggeri che per le merci.

L’ Autobrennero, una concessione generosa

Il decreto sulla manovra finanziaria dedica un intero articolo al rinnovo, tramite gara, della concessione dell’autostrada del Brennero, in scadenza nel 2014. Eppure l’infrastruttura è matura e i compiti del nuovo concessionario si limiteranno all’esazione dei pedaggi e alla manutenzione. Ruoli che si potrebbero appaltare a imprese private, mentre lo Stato potrebbe incamerare tutto il ricavo netto. Perché infatti lasciare quote consistenti di profitto a concessionari che nulla investono, nulla rischiano e ben poco hanno da fare?

 

Grandi opere

Nella manovra, con coerenza (purtroppo) con quanto più volte dichiarato, non vi sono cenni al blocco delle cosiddette “grandi opere”, e in particolare alle due maggiormente controverse (sia perché molto costose, sia perché ritenute da molti del tutto inutili). La prima è il Ponte sullo stretto di Messina, il cui costo è stimato attualmente sui 6,3 miliardi di Euro, gran parte dei quali a carico diretto dello stato o di organi al 100 per cento statali quali Anas o FS. La parte pubblica ammonta ad almeno 2,5 miliardi (anche se alcune delle cifre sono ancora riservate) ma se avesse ragione la Corte dei Conti a dubitare che il traffico privato sarà sufficiente a coprire il resto dei costi, è facile prevedere oneri ulteriori a carico dello stato. La seconda è la tratta ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, il cui  costo a carico dello Stato (al netto quindi dei contributi europei) dovrebbe superare i 15 miliardi di Euro (e siamo solo ai preventivi). Si ricordi che l’intera manovra è volta a recuperare 24 miliardi di  euro. Cancellare l’impegno della “Torino-Lione” e del ponte di Messina sarebbe equivalente a circa tre quarti dell’intera operazione.

Pedaggi autostradali

AllÂ’’art. 15 (commi 1 – 3) del decreto si prevede l’Â’istituzione di pedaggi sui raccordi autostradali e sulle autostrade gestite direttamente dallÂ’’Anas. E così, anche chi percorrerà lÂ’’autostrada Salerno – Reggio Calabria (in ristrutturazione da oltre ventÂ’’anni) o il grande raccordo anulare di Roma (sul quale i lavori durano da che ho memoria) dovrà pagare un pedaggio.

LA RISPOSTA AI COMMENTI

Ringrazio i lettori, anche per la condivisione delle loro esperienze personali, che aiutano a farsi unÂ’idea su cosa è successo durante la crisi del vulcano. I commenti si dividono fra pro (marco ferrari, gia-set, axl, paolospin, Mattia, silvana) e contro (alessandro molinaroli, Ricardo_D, willycoyote) Ryanair. Decisamente una società che si ama o si odia. È importante ribadire due cose. Se ci sono comportamenti illeciti, vanno denunciati e sanzionati. Per il resto, se le politiche aziendali di Ryanair non piacciono, non si è obbligati a volare con loro. Ma il punto principale dellÂ’articolo non voleva essere questo. Il punto è chiedersi se, come recita lÂ’Enac nel suo sito (testualmente, refuso incluso): “Nello svolgimento della propria attività istituzionale di regolazione e controllo del settore aereo l’Ente promuove lo sviluppo dell’Aviaizone  Civile, garantendo al Paese, in particolare agli utenti ed alle imprese, la sicurezza dei voli, la tutela dei diritti, la qualità dei servizi e l’equa competitività nel rispetto dell’ambiente.*” O quanto piuttosto si perseguano obiettivi che ben poco hanno a che fare con gli interessi dei consumatori, ma rispondono a logiche politiche. È una questione che investe tutte le autorità di vigilanza. Le nomine in questi enti vengono spesso fatte con una logica che premia lÂ’appartenenza sulla competenza e sullÂ’indipendenza. Authorities indipendenti e fedeli al loro mandato sono una componente fondamentale per una moderna democrazia ben funzionante. Appunto.

* http://www.enac-italia.it/L’Enac/La_Missione/index.html

 

L’AFFITTO LANGUE ANCHE CON LA CEDOLARE SECCA

Riuscirà l’introduzione di una tassazione con cedolare secca del 20 per cento a ridare fiato al mercato delle case in affitto in Italia? Sarà molto difficile. Le simulazioni mostrano qualche vantaggio solo per i proprietari collocati negli scaglioni di redditi Irpef più elevati, mentre per quelli degli scaglioni più bassi il nuovo sistema potrebbe risultare addirittura svantaggioso. I guadagni sarebbero ancora più limitati se i vincoli di gettito portassero a un aumento del canone imponibile.

CONTRORDINE: MEGLIO IL TUNNEL DEI MEZZI PUBBLICI

Il trasporto collettivo risulta competitivo rispetto a quello individuale solo per gli spostamenti diretti verso le zone centrali delle maggiori aree urbane. Ha senso allora investire ingenti risorse pubbliche per convincere un ristretto numero di automobilisti a salire sui mezzi pubblici? Forse sarebbe preferibile realizzare infrastrutture stradali sotterranee a pedaggio. Una soluzione più sostenibile in termini di finanza pubblica, vantaggiosa anche per l’ambiente.

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