Cosa sarebbe successo se Democratici e Repubblicani non avessero trovato l’accordo sull’innalzamento del tetto del debito federale negli Usa? Le conseguenze avrebbero potuto essere catastrofiche, in particolare sui mercati interbancari.
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Le esportazioni italiane crescono da tre anni come quelle della Germania. È una buona notizia, eppure la Spagna fa meglio. D’altra parte, i miglioramenti competitivi sono ottenuti al costo di forti deterioramenti del mercato del lavoro. I rischi del riequilibrio asimmetrico perseguito in Europa.
Ha suscitato clamore la sentenza della Corte suprema indiana sulla possibilità di produrre a basso prezzo un farmaco altrimenti molto costoso. Ma il caso India-Novartis induce riflessioni più generali sul prezzo delle medicine, sull’accesso a terapie efficaci e sull’innovazione in questo campo.
Se in Italia si utilizzassero di più bancomat e carte di credito, il sistema economico ne trarrebbe importanti benefici: dalla riduzione dell’economia sommersa a migliori prospettive sulle finanze pubbliche e sul quadro macroeconomico generale. Quello che dovrebbero fare la politica e le banche.
In aprile la Corte suprema di Nuova Delhi ha respinto il ricorso di Novartis in merito al brevetto del farmaco anti-tumorale Glivec. È una sentenza storica che per la prima volta intacca il potere di Big Pharma. Ma la questione della tutela dei brevetti farmaceutici non è di semplice soluzione.
Il credito alle piccole e medie imprese è la chiave di volta per la ripresa. Nel Regno Unito hanno provato a favorirlo con un programma che punta a ridurre il tasso di interesse. Ma proprio qui sta la ragione dello scarso successo che finora ha incontrato. Una lezione valida anche per l’Italia.
Le conseguenze economiche della signora Thatcher: più rapida crescita, maggiore sensibilità delle variabili sociali alle fluttuazioni economiche e più rapida crescita della disuguaglianza. Difficile capire quanto i risultati siano dovuti alle politiche pro-market attuate dalla Lady di Ferro.
La Banca centrale del Giappone ha annunciato un radicale cambio di regime nella propria condotta. Non è una semplice manovra di politica espansiva, è il tentativo di uscire dalla trappola deflazionistica. Sul suo successo non mancano i dubbi. Come risponderanno la Fed e la Banca centrale europea?
La vicenda dei marò si è ingarbugliata negli ultimi giorni. L’Italia ha ottime ragioni nel sostenere la sua giurisdizione sull’incidente. Così come non può essere limitata la libertà del nostro ambasciatore. Ma quali sono le ragioni della decisione del Governo di non rispettare l’impegno preso?