Nel 2014 le emissioni mondiali di anidride carbonica non sono aumentate. È una buona notizia. Ma la riduzione va analizzata bene, per capire se si tratta di una promettente modifica strutturale o di una semplice variazione congiunturale. Le prospettive per il summit di Parigi.    Â
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Se davvero la crescita economica nei paesi avanzati è scesa in modo duraturo, siamo tutti più poveri di quanto pensassimo. Non rimane che ridurre la spesa pubblica per evitare gli errori del passato. Come possiamo imparare dai casi storici, in particolare da quello del Giappone.
Tensioni e guerre civili scuotono il Medio Oriente. E producono migrazioni da un paese all’altro, che causano enormi sofferenze. Ma i cambiamenti nella geografia della regione potrebbero dar vita a stati più omogenei, accrescendo la fiducia fra cittadini e accelerando lo sviluppo economico.
L’Ucraina non deve affrontare solo il conflitto con la Russia nelle regioni del Sud-Est. Anche la sua economia è sull’orlo del disastro. Per evitare il default, serve un prestito immediato di 15 miliardi. Mentre un piano di austerità troppo rigido impedirebbe di attuare le riforme necessarie.
In nome della libertà di espressione, il gruppo collettivo Anonymous ha oscurato centinaia di siti, account Facebook e Twitter di fiancheggiatori e reclutatori per Isis. Per i governi occidentali, spesso vittime dei suoi attacchi, Anonymous è ora un inedito alleato nella lotta al terrorismo.
I repentini cambiamenti nel prezzo del petrolio hanno riportato l’attenzione alle politiche dell’Opec. L’organizzazione dei paesi esportatori ha certamente perso visione e coesione. Benché resti comunque uno dei protagonisti del mercato, ci sono oggi molti altri attori. E non tutti comprimari.
A sorpresa è arrivata l’intesa Usa-Cina sulla riduzione delle emissioni, con il gigante asiatico che per la prima volta accetta il principio di limitare le proprie. Crescono così le possibilità di un vero accordo globale sul clima. Ma alle parole devono seguire i fatti, soprattutto a Occidente.
Sempre più imprese dei paesi emergenti investono in Europa. Si diffonde così il timore di un comportamento predatorio delle multinazionali, con trasferimento di conoscenze verso la case madre senza alcun beneficio per l’economia locale. Ma uno studio mostra che i vantaggi possono essere reciproci.
Il prezzo del petrolio cala nonostante i vari focolai di crisi in Medio Oriente. L’Isis, per ora, non ha interesse a distruggere gli impianti perché ottiene finanziamenti importanti dal contrabbando di greggio. E la domanda è debole, mentre il Nord America si avvia verso l’autosufficienza.
La prima tranche del programma Tltro ha avuto risultati inferiori alle attese. Per la Bce è fondamentale riappropriarsi del controllo sul proprio bilancio, tramite misure che siano meno guidate dalla domanda del settore bancario, per garantire l’efficacia della lotta alla bassa inflazione.