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Categoria: Stato e istituzioni Pagina 18 di 86

Il voto amministrativo tra scandali e pandemia

Si è concluso il primo round delle elezioni amministrative, con oltre 12 milioni di italiani chiamati a rinnovare sindaci e consigli di quasi 1.200 comuni. In attesa dei ballottaggi, due i vincitori piuttosto netti: l’astensione e il centrosinistra.

Se mezzo milione di firme ci sembran poche

A primavera saremo chiamati a esprimerci su diversi referendum. È diventato troppo facile raccogliere le firme? Sono in molti a ritenere di sì e per questo chiedono una revisione della Costituzione. Che servirebbe, ma certo non per questa ragione.

Con procedure più semplici i comuni tornano a investire

Dopo anni di stagnazione, i comuni ora programmano nuovi lavori pubblici. La ripresa degli investimenti degli enti locali potrebbe essere dovuta a un assetto regolatorio più semplice, che tuttavia apre altre problematiche. Le prospettive legate al Pnrr.

I partiti? Finanziati (anche) dai politici

Le dichiarazioni dei redditi registrano la disaffezione dalla politica dei cittadini. Il numero di chi opta per il 2 per mille è esiguo. Ma ancor meno sono gli italiani che fanno donazioni ai partiti. E l’analisi degli importi rivela qualche sorpresa.

Seggi elettorali? Fuori dalle scuole

Nelle consultazioni elettorali di settembre 2020 alcuni comuni hanno organizzato i seggi in edifici diversi dalle scuole. In questo modo si è evitato di interrompere di nuovo le lezioni dopo mesi di Dad. Ma è una scelta da allargare e rendere permanente.

Ma le tasse delle province sono costituzionali?

A sette anni dalla riforma Delrio, la legge n. 56/2014, le nuove province sono rimaste nel “limbo”. La permanenza di questo ente intermedio nell’articolo 114 della Costituzione ne ha infatti vanificato lo spirito. Con riflessi sulla capacità impositiva.

Gli ultimi tabù elettorali

Approvata la legge di riforma costituzionale che permette ai diciottenni di votare per le elezioni del Senato. Una misura dalla grande valenza simbolica ma, almeno nell’immediato, dai pochi effetti pratici. La stagione riformatrice non può considerarsi conclusa.

Il federalismo alla luce della crisi sanitaria

Il decentramento non è il principale responsabile dei problemi sorti durante la crisi sanitaria: ci sono gli strumenti per accentrare il potere durante un’emergenza. Buona anche la risposta europea, ma in prospettiva poteri e risorse Ue vanno rafforzati.

Quote di genere e non solo: così migliorano i servizi pubblici*

Grazie a due riforme che intervengono sulla governance societaria, nei Cda delle società a controllo pubblico è aumentata la quota di donne e diminuita quella dei politici. E anche i risultati aziendali ne hanno tratto beneficio.

Dirigenti pubblici: i rischi di una carriera in progressione verticale

La novità più importante della riforma del pubblico impiego è l’introduzione della “progressione verticale” per l’accesso alla qualifica dirigenziale. Ma una procedura guidata e riservata al personale già dipendente si presta a condizionamenti.

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