L’ordinamento europeo si orienta verso una sempre maggiore trasparenza delle istituzioni. In Italia restano invece zone d’ombra, dall’attività delle commissioni parlamentari alla regolamentazione delle lobby e alla valutazione delle politiche pubbliche.
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Confrontando le posizioni espresse nel discorso di insediamento di Giuseppe Conte con quelle dei suoi predecessori emerge un esecutivo a favore dell’intervento dello stato nell’economia, poco europeo, ma molto attento alla lotta alla corruzione.
Il Parlamento ha un futuro? No secondo Davide Casaleggio, figlio del co-fondatore del M5s. Perché la democrazia rappresentativa lascerà il posto a quella diretta. In realtà la questione è mal posta e varrebbe la pena di puntare di più all’integrazione delle due forme.
Il governo Conte si regge su una sorta di divisione in zone di influenza realizzata dalla coalizione. La Lega detta legge nella dimensione sociale, cioè sulla questione immigrati. M5s nella dimensione economica, in particolare sul welfare. Quanto durerà?
Le separazioni tra territori che fanno parte di un’unica giurisdizione possono derivare da motivazioni fiscali, ma anche da ragioni identitarie. Per esempio, nel 1963 Abruzzo e Molise sono diventate due regioni distinte. Con vantaggi per entrambe.
Mentre la Spagna si dà un governo con undici ministre, l’Italia ne vara uno con solo cinque donne e tredici uomini. Anche nel contratto Lega-M5s le proposte a favore delle donne e delle famiglie sono vaghe, come le coperture per renderle effettive.
Il contratto di governo di Lega e Movimento 5 stelle si propone di introdurre il vincolo di mandato per contrastare il trasformismo. Ma per combatterlo, basterebbe modificare i regolamenti parlamentari. Lo dimostra anche l’esperienza degli altri paesi.
Qual è il profilo dei parlamentari della XVIII legislatura? Al Senato le donne sono il 34 per cento e l’età media è di 52 anni. Gli eletti alla Camera sono più giovani rispetto al passato, ma anche meno istruiti. Le deputate restano sotto il 40 per cento.
Nella storia italiana, nessun presidente della Repubblica è mai stato messo in stato d’accusa. Secondo la Costituzione, la decisione finale è della Corte costituzionale, ma l’istruttoria è affidata al Parlamento. Che però sarà sciolto in tempi brevi.
L’analisi testuale del contratto di governo tra M5s e Lega suggerisce che il futuro esecutivo punterà a intercettare la crescente domanda di assistenzialismo. Il Movimento 5 stelle sembra così essere riuscito a imprimere la direzione principale al testo.