Il condono edilizio, pilastro della manovra finanziaria, è stato varato. Ma alcune Regioni lo attaccano. Appellandosi a passate decisioni della Corte costituzionale, sottolineano come la sanatoria potrebbe compromettere la propria gestione del territorio. Inoltre, invocano la maggiore autonomia garantita dal Titolo V. Unanalisi della giurisprudenza costituzionale mostra come il conflitto tra i due livelli di governo sia assai incerto negli esiti.
Categoria: Stato e istituzioni
Le due province autonome istituiscono un Fondo pubblico e universale per erogare prestazioni alle persone non autosufficienti, indipendentemente dalle loro condizioni economiche. Sono finanziati con i bilanci provinciali e con un contributo obbligatorio e progressivo di tutti i cittadini. Garantita anche la sostenibilità finanziaria futura. Un modello da esportare alle altre Regioni? Potrebbero sorgere problemi di equità e portabilità dei diritti. E comunque necessario pensare a un fondo nazionale.
L’effetto dei diversi assetti istituzionali sull’efficacia, efficienza e equità delle politiche pubbliche è incerto. Se davvero si vuole imprimere una svolta maggioritaria al sistema italiano, conviene forse guardare a regole di minor livello, più vicine però ai meccanismi decisionali, come i regolamenti parlamentari.