Si torna a parlare di una legge sulla rappresentanza sindacale. Ma è davvero necessaria? Ci sono buone ragioni per ritenere che oggi creerebbe più problemi di quanti ne potrebbe risolvere. Le regole certe, il diritto di sciopero e il nodo della rappresentanza delle associazioni datoriali.
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La piena integrazione della popolazione immigrata non passa solo per la riforma delle norme sulla cittadinanza. Altrettanto importante è la questione dell’apertura dei concorsi per il pubblico impiego. La legge europea 2013, il Parlamento e le resistenze di parti della burocrazia ministeriale.
Il diritto all’apprendimento permanente e la certificazione delle competenze sono finalmente riconosciuti anche in Italia. Possono aiutare a superare le difficoltà strutturali delle dinamiche di domanda e offerta di lavoro. Ma le norme vanno attuate in modo efficace, omogeneo e in tempi certi.
La disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli record, ma i recenti provvedimenti presi dal Governo per contrastarla non sembrano molto efficaci. Per rimettere in moto l’economia, è più utile un sussidio permanente per i lavoratori con i salari più bassi. Dove trovare le risorse per finanziarlo.
Il piano europeo per il sostegno al lavoro giovanile ha assegnato all’Italia all’incirca 1,5 miliardi. Intanto è da vedere se i finanziamenti arriveranno tutti in breve tempo o se saranno spalmati sui sette anni di durata del progetto. Ma la questione più spinosa riguarda il destino delle province.
Qual è stato l’effetto del decreto del 2012 che prevedeva incentivi all’occupazione giovanile e femminile? Una prima analisi mostra che ha arginato la tendenziale flessione delle trasformazioni di contratti, favorendo donne e giovani senza spiazzare i maschi adulti. I costi dell’agevolazione.
La riforma Fornero ha profondamente modificato il mercato del lavoro. Per il rilancio dell’occupazione giovanile punta sull’apprendistato. Che però è per molti versi diverso dal modello che lo ha ispirato, l’apprendistato tedesco. Difficilmente, da solo potrà essere l’elemento di svolta.
L’Unione Europea ha lanciato un programma per garantire ai giovani senza lavoro un percorso personalizzato che dia loro effettive possibilità di trovarne uno. Un ruolo fondamentale è affidato ai servizi per l’impiego. Quelli italiani saranno capaci di riformarsi? La questione dei costi.
La staffetta giovani- anziani è poco popolare tra gli economisti: per molti aspetti è l’opposto dell’ aumento dell’ età pensionabile appena approvata dal governo precedente. Ma molti si chiedono: ha senso aumentare l’età pensionabile con una disoccupazione giovanile al 40 percento?
La staffetta generazionale proposta dal Governo Letta si basa sull’idea che per dar lavoro ai giovani sia necessario “toglierlo” agli anziani. Servirebbe invece una nuova distribuzione dei trasferimenti pubblici e una riduzione del carico fiscale sul lavoro. I costi per le finanze dello Stato.