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Un clima da accordi paralleli

Arrivano nuove certezze sul fenomeno del riscaldamento globale. Nel frattempo, a luglio, c’è stato il vertice dei G8 e la presa di posizione ufficiale sul problema dei cambiamenti climatici. Ma, a sorpresa, anche il “contro-accordo” di alcuni paesi sviluppati, tra cui gli Usa. Secondo tale patto la riduzione delle emissioni si ottiene attraverso lo sviluppo di tecnologie pulite. Non vi è bisogno di impegni vincolanti di riduzione delle emissioni, come vuole il protocollo di Kyoto. In Italia, invece, il dibattito sul clima vola molto più in basso.

Via col vento

Rappresenta solo lo 0,1 per cento della produzione mondiale di elettricità, eppure l’energia eolica continua a far parlare di sé, con una crescita del 32 per cento annuo dal 1997 al 2002. Quale sarà il suo ruolo nel soddisfare la domanda crescente di energia e allo stesso tempo limitare le emissioni di gas serra? Il vento promette molto, ma il successo dell’eolico dipende da diversi fattori: politiche dei cambiamenti climatici, sviluppo di reti e connessioni elettriche, mercati dell’elettricità e sistemi di previsione e gestione delle intermittenze.

Un fallimento troppo “amministrato”

La recente riforma delle diritto fallimentare non interviene sulle procedure speciali e lascia ampio spazio agli interventi della pubblica amministrazione nella gestione delle crisi d’impresa. L’amministrazione straordinaria sta diventando una procedura sempre più adottata non solo per le grandi, ma anche per le medie imprese. Una vera riforma che valorizzi il ruolo del mercato e la funzione di garanzia del giudice deve costringere la mano pubblica a fare un passo indietro e deve imporre una maggiore specializzazione dei giudici.

La morale della storia *

Il finale dell’affaire Antonveneta è ancora incerto. Ma i documenti mostrano che il richiamo al principio di italianità è un luogo comune che nasconde interessi particolari. Il rispetto delle regole dimostrato dai contendenti nullo. E sorprendenti le analogie con altre scalate del 2005. Quanto agli arbitri, Consob ha agito prontamente, mentre il Governatore della Bamca d’Italia ha autorizzato Bpl ad assumere il controllo di Antonveneta con procedure anomale, arrecando un grave danno alla credibilità esterna della Banca e al suo funzionamento interno.

Lettera al Financial Times

Giovedi’ 1 settembre si riunisce il Consiglio della Banca centrale europea, il primo dall’inizio di luglio e il primo dopo il feuilleton estivo italiano. In questa occasione abbiamo inviato al Financial Times la lettera qui allegata, pensando di interpretare anche il sentimento di molti nostri colleghi.

Parlamento, Presidenza della Repubblica e Banca d’Italia

Banca dÂ’Italia va riformata, per cambiare governance e Governatore. In un paese normale, lo si farebbe subito. Da noi si temporeggia. La riforma dovrebbe prevedere il mandato a termine, istituire un ristretto board che renda collegiali le decisioni in materia di vigilanza, risolvere la questione della struttura proprietaria, dettare norme transitorie per il passaggio al nuovo regime. Basterebbe un decreto legge. Ma la nostra classe politica, per interesse o debolezza, preferisce non intervenire. Con il rischio di pericolose supplenze giudiziarie.

Le cooperative e la finanza

L’accesso alle attività nel mercato finanziario non snatura le imprese cooperative. E infatti vi operano già da decenni. La loro peculiarità si fonda piuttosto sulla democraticità interna, sulla trasparenza, sulla centralità e il coinvolgimento dei soci. Il vero problema è allora la scarsa contendibilità delle cooperative. Che devono perciò sopportare gli inevitabili costi di un passaggio a regole di governance “democratica” se non vogliono correre il rischio di essere condannate a rimanere piccole da retorici richiami ai principi mutualistici.

La via dell’autoriforma è obbligatoria?

I vincoli comunitari tutelano lÂ’autonomia e lÂ’indipendenza delle Banche Centrali degli stati membri, ma non impongono la strada dellÂ’autoriforma. Un parere della BCE del 2004 contiene importanti indicazioni sul mandato a termine, il periodo transitorio e sulle regole di trasparenza e accountability.

L’influenza aviaria e il principio di precauzione

Il recente allarme scatenato dal virus A(H5N1), evidenzia l’indisponibilità delle principali industrie farmaceutiche a sostenere i rischi connessi all’incertezza sulla domanda futura. In presenza di una domanda di mercato incerta, compito delle autorità pubbliche dovrebbe essere quello di promuovere meccanismi che incentivino le imprese private ad attivare linee di ricerca e di produzione.

Il matrimonio può attendere

Le coppie di fatto sono una realtà ormai diffusa e in forte crescita anche in Italia. Perché le giovani generazioni preferiscono non fare troppo presto scelte cariche di impegni e responsabilità. Ma anche perché aumenta il senso di insicurezza. Eppure le convivenze continuano a non avere alcun riconoscimento giuridico. Si dovrebbe invece adottare un approccio pragmatico ed equilibrato. Per arrivare a forme di riconoscimento, magari sull’esempio del Pacs francese. E per ridurre le insicurezze che frenano la progressione al matrimonio e alla decisione di aver figli.

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