L’Italia rientra tra i paesi del contagio ed è terza al mondo per numero di infetti. Le conseguenze economiche saranno pesanti, per la sempre maggior integrazione dei mercati internazionali, ma anche per le misure precauzionali prese dal governo.
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Manzoni lo ha già descritto per il pane nei Promessi sposi. Oggi accade per mascherine e disinfettanti. C’è un eccesso di domanda e i prezzi salgono. Ma bloccare i prezzi non è una soluzione. Ci aiuta invece la concorrenza ad aumentare la produzione.
Nuove direttive dei regolatori e obiettivi di rischio e redditività spingono le banche a migliorare il processo di valutazione degli immobili, grazie anche alla tecnologia. Mentre cresce l’attenzione sugli effetti dei cambiamenti climatici.
È stata bollata come sciocchezza. Invece vale la pena di ragionare sull’idea di favorire la mobilità universitaria interna da Nord verso Sud. Perché la perdita di capitale umano nel Meridione indebolisce le potenzialità di sviluppo di tutto il paese.
In Italia la spesa per l’educazione terziaria è più bassa del 30 per cento rispetto alla media Ocse. In più il criterio dei costi standard per l’assegnazione delle risorse agli atenei rischia di aumentare gli squilibri. Da qui la necessità di correttivi
I dati indicano che il nanismo dimensionale delle imprese italiane è il principale ostacolo a un aumento della produttività. Sarebbe necessario un progetto di sviluppo che spinga le imprese ad aggregarsi e a crescere contando su prospettive meno incerte.
Intesa Sanpaolo ha annunciato un’offerta pubblica di scambio su Ubi banca. Così asseconda la Bce, rafforza il proprio dominio nel mercato domestico ed esce dal gruppo dei possibili acquirenti di Mps. Ubi invece paga il passaggio da popolare a spa.
La percentuale più elevata delle prescrizioni ha luogo nella fase delle indagini preliminari. Ma su questo né la riforma Bonafede né il lodo Conte bis intervengono. Serve una revisione strutturale che punti a ridurre i tempi del processo penale.
Si torna a parlare dell’ipotesi di una regolarizzazione degli immigrati senza permesso di soggiorno. Ci sono argomenti a favore e a sfavore. L’importante è che la sanatoria non sia un modo per tamponare il problema senza affrontarne le cause strutturali.
Ogni anno la pubblica amministrazione spende almeno 150 miliardi nell’acquisto di beni e servizi. Attraverso un piano nazionale sulla domanda pubblica “intelligente” una parte di queste risorse potrebbe stimolare innovazione e crescita economica.