Da due mesi l’Iran ha deciso di rispondere in maniera aggressiva all’uscita americana dal trattato nucleare e all’imposizione di crescenti sanzioni economiche. La svolta di Teheran ha serie ragioni e implicazioni economiche, politiche e strategiche.
Categoria: Argomenti Pagina 306 di 1094
- Banche e finanza
- Concorrenza e mercati
- Conti Pubblici
- Disuguaglianze
- Energia e ambiente
- Famiglia
- Fisco
- Gender gap
- Giustizia
- Immigrazione
- Imprese
- Informazione
- Infrastrutture e trasporti
- Internazionale
- Investimenti e innovazione
- Lavoro
- Mezzogiorno
- Moneta e inflazione
- Pensioni
- Povertà
- Sanità
- Scuola, università e ricerca
- Società e cultura
- Stato e istituzioni
- Turismo
- Unione europea
Alla Camera si discute una proposta per l’istituzione di una “nuova Imu”. Ha una prospettiva limitata, che non tocca alcuni problemi fondamentali dell’imposizione immobiliare e dell’autonomia tributaria degli enti locali. Appare come un’occasione mancata.
In una delle ultime riunioni al vertice della Bce, Draghi (che lascerà la guida a Lagarde a fine ottobre) ha ammesso, senza celare insoddisfazione, di aver mancato l’obiettivo di un’inflazione appena sotto il 2 per cento. Per il resto, ha tenuto la barra diritta in mezzo alla tempesta.
La Bce sembra operare in un nuovo regime di politica monetaria: il target temporaneo del livello dei prezzi. Segnala così la disponibilità a tollerare deviazioni dell’inflazione al di sopra dell’obiettivo del 2 per cento. Ed è un passo molto significativo.
La promessa di tante nuove assunzioni e la necessità di chiamare moltissimi supplenti: il prossimo anno scolastico si apre con un paradosso. Perché i due serbatoi di reclutamento degli insegnanti si sono esauriti. La soluzione passa per tre condizioni.
Le competenze richieste nel mercato del lavoro evolvono rapidamente. Sempre di più i lavoratori avranno bisogno di formazione continua lungo tutto l’arco della vita lavorativa. I fondi interprofessionali possono essere d’aiuto. Ma sono utilizzati bene?
Le condizioni di “uscita” dei concessionari di autostrade, aeroporti e terminal portuali sono una giungla che andrebbe dipanata. Le soluzioni dovrebbero permettere di evitare ingiustificati arricchimenti sia del concessionario sia del concedente.
Se calcolata sull’orizzonte di vita residuo del pensionato, quota 100 è sempre conveniente per il lavoratore. Eppure alla fine dell’anno le richieste potrebbero essere meno del previsto. Perché le persone decidono in base a regole più semplici.
La crisi di governo forse non ci sarà. Di sicuro, però, c’è la sistematica tendenza del governo gialloverde a tenere nell’incertezza il futuro dell’economia. È proprio questa abitudine che dovrebbe finire, prima ancora dell’esecutivo Conte.
I dati Invalsi hanno certificato che gli studenti del Mezzogiorno ottengono risultati molto al di sotto della media nazionale in tutte le prove e per ogni grado di scuola. Centrale è la qualità dell’insegnamento. Ed è lì che bisognerebbe intervenire.