Secondo l’Istat, si perde per strada il 41,4 per cento dell’acqua immessa nella rete idrica italiana. Che sconta decenni di manutenzioni mancate, scarsi investimenti e basse tariffe. Solo destinando più risorse si può pensare di cambiare la situazione.
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Il contratto di governo Lega-M5s promette il rimpatrio di 500 mila migranti irregolari. Un obiettivo difficile da raggiungere senza la cooperazione con i paesi di origine e di transito e la condivisione delle responsabilità con gli altri stati europei.
L’analisi testuale del contratto di governo tra M5s e Lega suggerisce che il futuro esecutivo punterà a intercettare la crescente domanda di assistenzialismo. Il Movimento 5 stelle sembra così essere riuscito a imprimere la direzione principale al testo.
Se i costi di produzione nel trasporto pubblico si allineassero a quelli degli operatori europei più efficienti, spesa complessiva ed entità dei sussidi potrebbero ridursi. Ci sarebbe allora spazio per un taglio del prelievo fiscale sui carburanti.
Ogni anno migliaia di donne abortiscono lontano dal proprio luogo di residenza. Uno studio sui dati del ministero della Salute e sulle singole interruzioni di gravidanza mostra un collegamento con la distribuzione territoriale dei ginecologi obiettori.
La guerra dei dazi tra Usa e Cina sembra rientrata, ma resta il tema della dipendenza della crescita mondiale da quella cinese. I suoi pilastri sono stati accumulazione di capitale e aumento di popolazione attiva e produttività. Cosa accadrà in futuro?
Proposte come quella di annullare 250 miliardi di titoli del debito pubblico italiano detenuti dalla Bce si alimentano della confusione profonda su quali siano i limiti alla capacità della banca centrale di alleviare le obbligazioni fiscali di uno stato.
Mario Draghi ha mandato un messaggio chiaro ai governi europei. La maggiore fiducia nella stabilità del sistema argina le crisi e riduce così la necessità di interventi pubblici di emergenza. Si deve partire da qui perché l’Unione monetaria funzioni.
Il Rapporto Istat 2018 si concentra sulle “reti”. Danno vita a un welfare informale che inasprisce diseguaglianze sociali, inefficienza nella gestione delle risorse e dei processi di crescita. Il mercato del lavoro ne è un esempio, specie per i giovani.