Alcune banche italiane potrebbero aver bisogno di ricapitalizzarsi. Il governo cerca di contrattare con Bruxelles una diversa applicazione del bail-in per non coinvolgere nelle perdite gli obbligazionisti subordinati, spesso piccoli risparmiatori. Ma è una scelta sbagliata, per almeno tre motivi.
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I derivati nei bilanci delle grandi banche europee, soprattutto tedesche, rimangono un problema. Perché sono tanti rispetto al capitale e perché sono molto opachi. Richiamano scenari già visti nel 2008 negli Usa. La gestione della supervisione bancaria europea e la costruzione degli stress test.
Il Parlamento europeo ha approvato la creazione dell’Agenzia europea di guardia costiera e di frontiera. Ma un piano di difesa delle frontiere contro l’immigrazione irregolare non incide sui fattori che determinano i flussi migratori. Vanno previsti canali di ingresso legale. L’esperienza Usa.
Sono in molti a sostenere che la democrazia non può coesistere con l’islamismo. Ma forse è vero il contrario, almeno per alcuni paesi del Sud-est asiatico: la democratizzazione è andata di pari passo con l’islamizzazione. Perché la laicità non si può imporre. Modelli, popoli e valori condivisi.
Cosa accadrà all’Europa dopo l’uscita del Regno Unito? Non ci sarà una riforma dei Trattati. Progressi sono però possibili sul bilancio europeo, con più spazio alle istituzioni comunitarie e una spesa più in linea con le aspettative dei cittadini. Importante concentrarsi sui beni pubblici europei.
Laurearsi conviene: trovare un lavoro è più semplice e gli stipendi dei laureati sono più alti di quelli dei diplomati. Ma anche il corso di laurea è importante e in pochi optano per indirizzi scientifici. Scelte più consapevoli migliorando le competenze degli studenti. Effetti sulla diseguaglianza.
In Italia nel 2015 il rischio di povertà è aumentato soprattutto per le coppie con due figli. Sono poveri circa un milione di bambini. Rimane invece sostanzialmente stabile la quota degli anziani. Il fenomeno riguarda tutta l’area euro. Cambio di rotta nelle politiche con il reddito di inclusione.
La cosiddetta emergenza migranti ha messo in discussione l’intera politica europea di asilo. Ma una maggiore omogeneità tra i sistemi nazionali porterebbe a una gestione delle risorse più efficace. Oggi le differenze nella spesa dei singoli stati sono notevoli. Fondi dagli aiuti allo sviluppo.
Si sta cercando una soluzione per le banche in crisi senza applicare il bail in. Se ciò avviene con soldi pubblici, è un favore agli azionisti. Che invece dovrebbero essere i primi a pagare per il salvataggio. L’alternativa è un aumento di capitale emettendo diritti a forte sconto.
Le grandi squadre spagnole dovranno restituire milioni di aiuti di stato dichiarati inammissibili dalla Commissione europea. Anche in Italia la flessibilità garantita al calcio fa sì che gli investitori esteri arrivino. Pur senza aiuti di stato, più attenzione agli altri settori non farebbe male.