Il parlamento discute alcune proposte che accelerano il passaggio al sistema contributivo per il calcolo dei vitalizi di onorevoli, senatori e consiglieri regionali. Il risparmio di risorse sarebbe notevole. E porterebbe a una razionalizzazione del sistema previdenziale della classe politica.
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Il decreto del governo ha trovato una soluzione di compromesso per gli obbligazionisti coinvolti nelle vicende delle quattro banche locali. Ma occorre anche definire una coerente strategia di nuove regole e nuove prassi che contribuiscano a innalzare il livello di consapevolezza degli investitori.
Con programmi elettorali che tendono sempre più a convergere diventa inevitabile che gli schieramenti politici utilizzino i valori per differenziarsi dagli avversari. Perché attacchi personali e accuse reciproche di incompetenza o disonestà rischiano di delegittimare l’intero sistema politico.
La gestione delle frontiere esterne e il superamento delle regole del sistema Dublino sono temi importanti. Ma la reciproca sfiducia dei paesi europei sulla gestione dell’emergenza si supera solo con tempi di attesa e risposte alle domande di asilo progressivamente più uniformi. Anomalie italiane.
Le previsioni economiche di primavera della Commissione europea confermano il buon andamento dei piccoli paesi e la permanenza di un nucleo forte intorno alla Germania. Per altri invece i problemi non sono finiti. Dietro l’unione monetaria, una disunione reale tra gli Stati che ne fanno parte.
L’aumento di capitale della Banca popolare di Vicenza è andato deserto. E se non ci fosse stato il fondo di emergenza costituito dal sistema finanziario italiano, oggi ci troveremmo probabilmente ad affrontare una crisi di sistema. La quotazione in Borsa rifiutata e la rinuncia di Mediobanca.
Il 9 maggio la relazione annuale sull’attività della Consob traccerà il bilancio di quanto fatto nel 2015. Ma toccherà anche le problematiche future. In Europa va risolta la giungla di regole di fonti diverse. In Italia fari accesi su governo societario, abuso di mercato e tutela degli investitori.
Con l’eccezione di alcuni settori, l’Italia importa sempre più dalla Cina ed esporta meno. Perché consumiamo più beni e le nostre filiere industriali incorporano più Made di China. Mentre non accade il contrario. Per restringere il divario bisogna puntare sui settori giusti.Â
Se il negoziato sul Ttip andasse in porto, gli Stati Uniti diventerebbero il fulcro del commercio mondiale, grazie al parallelo accordo firmato con i paesi del Pacifico, Cina esclusa. Gli interessi dell’Europa e le misure da adottare per realizzare una politica commerciale pienamente federale.
La situazione sul mercato del lavoro italiano resta grave. Ma di sicuro non peggiora, anzi si intravedono segnali di miglioramento. L’andamento dell’occupazione dipendente permanente o a tempo determinato e la contrazione strutturale del lavoro autonomo. Effetti delle misure di incentivazione.