Il gruppo Mediaset ha lanciato offerte di acquisto della divisione libri di Rcs e delle torri di trasmissione del segnale televisivo oggi di proprietà di Rai Way. Entrambe le operazioni dovrebbero comunque passare al vaglio dell’Antitrust. Scenari possibili e pluralismo editoriale e culturale.
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Si parla molto di Grecia, ma senza soffermarsi sulla situazione effettiva delle sue finanze. I dati dicono che a gennaio 2015 il saldo primario è stato inferiore al target fissato, al contrario di quanto accaduto per quasi tutto il 2014. Ecco perché potrebbe essere un problema per Varoufakis.
La riforma delle quote di proprietà delle Banca d’Italia voleva creare un mercato di quelle quote. E prevedeva la possibilità di una banca centrale azionista di se stessa. Adesso, con il Quantitative easing, la norma introdotta un anno fa rischia di avere conseguenze paradossali.
Se investito nella previdenza complementare, il Tfr può diventare la premessa per una riduzione dei contributi sociali e del costo del lavoro. Serve però un cambio di rotta rispetto al passato e una visione più ampia del ruolo che i fondi pensione possono svolgere in un moderno sistema di welfare.
Il disegno di legge sulla concorrenza introduce alcune novità sul mercato dei servizi professionali. In particolare per notai, avvocati e farmacisti. Certo non si tratta di una riforma epocale. Ma qualche effetto di stimolo all’economia potrebbe averlo. E dunque che almeno sia approvata in fretta.
Il contratto a tutele crescenti è legge dello stato: dal 1° marzo regolerà le nuove assunzioni a tempo indeterminato. Porterà davvero a un miglioramento del mercato del lavoro? Dipende dalla sua capacità di ridurre la precarietà. E il risultato non è scontato. Gli effetti del decreto Poletti.
L’attuazione del Jobs act mira all’abolizione -a partire da gennaio 2016- delle finte partite Iva e dei contratti a progetto che ingrossano le fila del precariato. Facciamo il conto di quanti sono i collaboratori che possono diventare lavoratori subordinati.
Prende forma il ddl annuale sulla concorrenza. Al di là di “vincitori e vinti” di stagione, il provvedimento andrebbe valutato per quanto riuscirà realmente a incidere sui nodi che imbrigliano i mercati in Italia. Quello che manca per un assetto concorrenziale a favore dei cittadini.
La riforma della legge elettorale e quella del Senato sono collegate. Ma la prima si fa con legge ordinaria, la seconda necessita di una revisione costituzionale, che richiede più passaggi in Parlamento. Le probabilità di approvazione e le incognite da affrontare. Aspettando le elezioni regionali.
Il rischio sistemico resta la minaccia più importante per l’Unione monetaria e il V-Lab della New York University ci dà una misura per calcolarlo. Con risultati sorprendenti. E molto diversi da quelli ottenuti con gli stress test della Bce. La situazione delle banche italiane, piccole e grandi.