Date le condizioni di bilancio pubblico, difficilmente il Governo potrà rinunciare alla privatizzazione di Poste italiane e alle risorse che ne potranno derivare. Potrebbe però rivedere la scelta di non separare i servizi postali da quelli finanziari. E perché mantenere il controllo pubblico?
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Si può pensare di attrarre in Italia più investimenti esteri con l’attuale disciplina dei reati tributari? Non ricadono in ambito penale solo i comportamenti criminali, ma anche altri privi di caratteristiche fraudolente.
Quanto vale il patrimonio artistico italiano? Un metodo originale, basato sui prezzi relativi, per stabilire il valore economico dei nostri capolavori. Esercizio tutt’altro che facile: parte della malinconia della “Grande Bellezza” sta proprio nell’impossibilità di ricavarne qualcosa.
La Commissione Europea alza ulteriormente l’asticella della disoccupazione di equilibrio per l’Italia: una stima basata su criteri arbitrari, che si ripercuote anche sulle previsioni del deficit. Rischiando così di vanificare i nostri sforzi per rispettare il Fiscal Compact.
Il ddl approvato dal Senato non abolisce affatto le province. Si limita a svuotarle senza stabilire a chi andranno le loro funzioni, ripetendo gli errori del federalismo. Difficile superare i 150 milioni di risparmi. E le città metropolitane sono già quindici.
La programmazione delle reti trans-europee è stata rivista di recente. Soprattutto, sono calate le risorse a disposizione dall’Unione. I finanziamenti che restano saranno in buona parte destinati alle infrastrutture ferroviarie. L’Italia e i quattro corridoi.
Tutti o quasi, in Italia, si professano fautori della liberalizzazione del sistema economico: esponenti politici o semplici osservatori. Ma nessuna riforma strutturale è stata fatta. Nel frattempo, il nostro paese precipita nelle classifiche mondiali di libertà economica.
Il numero dei conti online è in crescita, anche in Italia. Ma colossi come Paypal e Google guardano già oltre: sfruttando i big data, potrebbero disegnare servizi bancari su misura per i clienti. Una grande opportunità di crescita, che presenta però qualche rischio per la privacy.
La questione dei cookie s’inserisce nel dibattito sulla tracciabilità dei dati online: strumenti utili o violazioni della privacy? Vero che gli utenti dispongono già di mezzi per cautelarsi, ma la direttiva europea sull’argomento va rivista. E accompagnata da una maggiore “educazione digitale”.
Gli svizzeri hanno capito che è necessario affrontare i problemi comuni in modo pragmatico e condiviso, pur rispettando le differenze culturali tra le diverse regioni. Un modello valido anche per l’Unione Europea.