La misura più importante a sostegno delle imprese esistenti è l’Ace, con un incentivo fiscale al rafforzamento della struttura patrimoniale delle aziende. Per le start-up innovative sono previste deroghe al diritto societario e di carattere fiscale e contributivo. Il doppio effetto della svalutazione fiscale.Â
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Molto ci si poteva attendere dalla liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Ma le riforme sono rimaste al palo. Non è tutta colpa del Governo perché pesano sullo stop gli esiti del referendum del giugno 2011 e una sentenza della Corte costituzionale.
Apprezzabili le misure su liberalizzazioni e semplificazioni, anche se l’intervento poteva essere più deciso. Non è invece emersa una visione coerente sul fronte della produttività e della competitività , uno dei problemi principali dell’economia italiana. La mancata riforma dei sussidi alle imprese.
In Europa il Governo Monti ha cercato di bilanciare la linea tedesca, impostata sul rigore fiscale e sui vincoli ai bilanci nazionali, con un’azione volta a rafforzare i meccanismi di stabilità finanziaria e di solidarietà tra i paesi della zona euro. Ma la vera sfida è ora la costruzione della nuova governance dell’Europa.
La sanità è uno dei settori oggetto di pesanti tagli di spesa. Con il rischio che il doveroso contenimento delle inefficienze vada oltre, sacrificando i principi di fondo del nostro sistema: universalità della tutela e solidarietà nel finanziamento.
La riforma delle pensioni contribuisce a riequilibrare i conti nel breve periodo, ma soprattutto consente la sostenibilità della spesa per pensioni nel lungo periodo garantendo l’equità intergenerazionale. Sui coefficienti di trasformazione si poteva seguire l’esempio svedese. Resta aperto il nodo dei lavoratori esodati.
La diminuzione di offerta di servizi pubblici e la privatizzazione dei servizi in atto in molti comuni sarà compensata dai voucher per l’uso delle baby sitter, come proposto? Ancora da chiarire. Ma per le famiglie, che pagano pesantemente crisi e austerità , si può fare di più.
Riorganizzazione del sistema giudiziario verso una maggiore specializzazione, contenimento della crescita del contenzioso di competenza delle corti di appello; regole sulla determinazione dell’onorario degli avvocati. Questi i principali campi d’intervento nel settore.
La stretta creditizia continua a serrare il suo morso sulle imprese italiane. Le evidenze sull’andamento del credito erogato alle società non finanziarie, nel contesto europeo, disegnano un quadro particolarmente negativo per l’Italia.
Oggi, la scelta del presidente del Consiglio europeo è puramente intergovernativa, mentre il presidente della Commissione è eletto dal Parlamento europeo, senza però che i cittadini esprimano alcuna preferenza sui candidati. Come rendere il sistema più democratico e trasparente pur senza modificare i Trattati? Partendo da una legge elettorale per il Parlamento europeo uniforme per tutti gli Stati membri e dall’indicazione del candidato-presidente dei vari raggruppamenti politici prima delle elezioni. Un solo presidente dovrebbe poi ricoprire le due cariche attuali.