Lavoce.info

Categoria: Argomenti Pagina 888 di 1090

QUANTI SONO I LAVORATORI ATIPICI *

Nel 2006 quasi 3,5 milioni di individui, il 15,3 per cento dell’occupazione, erano coinvolti in forme di lavoro atipiche, considerando i dipendenti a termine e i finti collaboratori. Identificare la reale natura della prestazione lavorativa è sempre più necessario in virtù delle dinamiche dell’occupazione nel nostro mercato del lavoro che rendono spesso gli indicatori ordinari di occupazione e disoccupazione insufficienti a valutarne tutta la complessità. Solo così si potrà dare un giudizio obiettivo sull’introduzione delle forme di lavoro flessibili.

DONNE E GIOVANI IN PARLAMENTO?*

I due partiti principali si presentano come paladini dell’esigenza di un rinnovamento della rappresentanza politica. Cerchiamo allora di misurare il ricambio probabile nel prossimo Parlamento sulla base di due indicatori, l’età e il sesso. Notizie moderatamente buone per le donne, ma sarebbero ancora migliori se il Pd vincesse le elezioni. Per i giovani più facciata che sostanza. Scendono gli “over sixty” e raddoppiano gli “under forty”. Tuttavia l’età media degli eletti di Pd e Pdl resta ancora nettamente superiore a quella dell’elettore mediano.

LA QUALITA’ DELLA SANITA’ NON DIPENDE DALLA SPESA

La politica di riequilibrio degli ultimi decenni ha drasticamente ridotto i differenziali di spesa sanitaria tra le regioni italiane. Ma ciò non sempre ha significato un riallineamento reale nella qualità dei servizi e nella salute dei cittadini. Perché la spesa è una variabile strumentale rispetto ai bisogni e ai risultati finali. Che dipendono invece dalle strategie, dagli strumenti, dalle risorse umane adottate a livello regionale. Per questo in molte zone del Sud i livelli delle prestazioni sono ancora lontani dalle aspettative.

MA LA BCE PUO’ FARE MEGLIO

Difficile capire le intenzioni della Bce in questo momento. Aumenta l’inflazione, rallenta la crescita, i mercati finanziari non riescono a uscire da unÂ’impasse sempre più complessa. Ma il problema fondamentale è il declino della sua credibilità. Che migliorerebbe alquanto se la Banca decidesse di rendere note le sue previsioni sui tassi di interesse e se pubblicasse i verbali delle riunioni, invece di affidarsi al linguaggio cifrato dei comunicati. Tanto più che le sue decisioni sono molto spesso corrette. Come dimostra la sua reazione alle turbolenze di agosto.

CONFINDUSTRIA E LA RIBELLIONE ALLA MAFIA

La presenza della criminalità organizzata è il principale fattore che limita lo sviluppo economico e civile del mezzogiorno. Nei mesi scorsi è avvenuto in Sicilia un fatto rivoluzionario, unico nella storia italiana, la cui importanza è stata finora sottovalutata: la Confindustria siciliana con il suo presidente, Ivan Lobello, si è ribellata alla mafia, imponendo l’espulsione dalla associazione non solo di chi dovesse colludere ma anche di chi non si ribellasse ad essa accettando di pagarne il pizzo. E’ come se il fisico da lungo malato avesse d’improssivo prodotto i suoi anticorpi per scacciare il virus che lo soggioga. Ma la produzione di anticorpi deve essere sostanziale per vincere la malattia, che per difendersi cercherà di trasferirsi ad altre parti del corpo. Emma Marcegaglia, designata ieri con voto plebiscitario nuovo presidente di Confindustria, avrà il compito di coltivare questi anticorpi. Imponga l’adozione del “codice Lobello” a tutte le confidustrie regionali – a cominciare da quelle della Calabria, delle Puglie e della Campania – dove maggiore è la minaccia della criminalità organizzata.

RICALA IL DEBITO PUBBLICO

Nel 2007 il debito pubblico in rapporto al PIL ha invertito la tendenza a salire dei due anni precedenti calando di 2 punti e mezzo. E’ un evento raro. Dagli inizi degli anni ’80, da quando l’Italia ha iniziato ad accumulare debito come negli anni di guerra, è solo la seconda volta che si assiste a un marcata inversione della tendenza del debito ad aumenatare. La prima volta fu tra il 1996 e il 1999, Ministro del Tesoro Carlo Azaglio Ciampi. La seconda nel 2007, Ministro del Tesoro Tommaso Padoa Schioppa. Vi fu un accenno di stabilizzazione una terza volta durante il breve ministero Dini. Cosa hanno in comune queste persone? Certamente la coscienza, maturata nella Banca d’Italia, dell’importanza del contenimeno del debito per assicurare stabilità finanziaria ed economica al paese. Ma ancor più l’indipendenza dagli “indici di popolarità” che legano le mani dei ministri politici, inducendoli a fare ciò che raccoglie consenso aniziche ciò serve all’Italia.

LA CINA E LA CRESCITA

Con grande prevvegenza nel 1816 Napoleone sentenziò che il giorno i cui la Cina si sarebbe risvegliata il mondo avrebbe tremato. Quel giorno è arrivato e molti oggi tremano di fronte alla concorrenza cinese. Da noi la paura della Cina ha preso una strana piega: alla Cina si imputa la colpa degli elevati prezzi. LÂ’argomento è che, mentre prima i cinesi vivevano di autoconsumo e di agricoltura, oggi “consumano come noi”. Ai cinesi si attribusce la colpa di aver improssivamente accresciuto la domanda mondiale e di aver messo pressione sui prezzi. C’è un po’ di verità e molta falsità in questa affermazione. LÂ’elevata e sostenuta crescita della Cina sicuramente ha contribuito ad accrescere la domanda e il prezzo di alcune materie prime, tra cui il petrolio. Ma la massiccia produzione cinese a bassi costi ha enormemente contribuito a calmierare i prezzi dei manufatti. Senza la pressione competitiva cinese oggi tanti beni che acquistiamo quotidianamente costerebbero molto di più. Contingentare le importazioni dalla Cina, come alcuni propongono, comporterebbe – questo sì – un forte aumento dei prezzi con grave nocumento per i nostri consumatori.

LA SPAGNA CONFERMA ZAPATERO*

Due mesi fa i sondaggi prevedevano la sconfitta del Psoe. Il risultato del voto è stato diverso anche perchél Pp ha cambiato strategia proprio nell’ultimo mese, focalizzando la sua campagna elettorale sulla riduzione delle tasse e sul contrasto all’immigrazione. Zapatero non deve la vittoria alle elezioni di domenica agli elettori di centro, ma gli ex sostenitori dell’estrema sinistra. Che soprattutto in Catalogna e nei Paesi Baschi hanno apprezzato i tentativi di concedere maggiore autonomia e di mettere fine alla violenza.

NESSUNA INFORMAZIONE DAL PARADISO

La vicenda Liechtenstein ha mostrato la pericolosità di un segreto bancario impenetrabile alle legittime richieste delle autorità fiscali nazionali. Ma per dimensione e rilevanza, il problema dei paradisi fiscali non può essere affrontato dai singoli stati, sulla base di accordi bilaterali, come quello che l’Italia cerca di stipulare con San Marino. Servono invece azioni multilaterali. Per esempio, l’Ocse ne ha messe in atto alcune dal 2000 al 2008. E ha ottenuto più trasparenza e maggiore disponibilità allo scambio di informazioni.

LA RECESSIONE USA

Gli ultimi dati confemano che l’economia americana sta con tutta probabilità andando incontro a una recessione di cui ad oggi è difficile prevedere la gravità e le conseguenze per le economie europee. A sorpresa il numero degli occupati è calato a febbraio di 63,000 unità. Evidentemente la crisi finanziaria sta facendo sentire i suoi effetti prima e più intensamente di quanto ci si aspettasse. Che cosa accadrà nel prossimo futuro?  E’ arduo dirlo. Da un lato gli effetti della crisi finanziaria si devono ancora esplicare; per ora ne abbiamo osservato solo i primi impatti. Dall’altro, la crisi finanziaria stessa può riservare altre sorprese ed essere a sua volta aggravata dal rallentamento dell’economia. Al momento le speranze di evitare una recessione profonda dipendono solo dalla reazione dell’economia al rapido calo dei tassi di interesse deciso dalla FED.

Pagina 888 di 1090

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén