Una proposta bipartisan vuole abolire l’adeguamento del requisito dell’età pensionistica alla speranza di vita, previsto nel 2019. Ma se si vuole garantire equità intergenerazionale, è meglio orientarsi su altri interventi, specialmente per le donne.
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L’anticipo pensionistico potrebbe essere un valido strumento per favorire il ricambio generazionale della forza lavoro del nostro paese. Bisogna però convincere i possibili beneficiari a usufruire dell’Ape. Intanto, però, manca il decreto attuativo.
Invecchiamento della popolazione, crisi economica e pur necessarie riforme pensionistiche hanno inciso molto sull’occupazione dei giovani e degli uomini adulti. Solo uno sviluppo vivace può permettere il ritorno ai tassi di occupazione pre-crisi.
Le regole attuali per il trattamento previdenziale dei parlamentari sono simili a quelle dei lavoratori ordinari. Il problema riguarda i vitalizi maturati prima del 2012: se non si interviene, continueranno a gravare a lungo sul bilancio pubblico.
I tentativi di ridurre le pensioni troppo sperequate rispetto ai contributi versati sono falliti, infrangendosi contro i diritti acquisiti. La soluzione potrebbe essere la doppia tassazione dell’assegno pensionistico. Avrebbe dei vantaggi e potrebbe passare il vaglio della Consulta.
Un intervento del consigliere economico di Palazzo Chigi su questo sito e una sessione della Commissione Lavoro della Camera hanno voluto sminuire l’importanza delle stime del debito previdenziale implicito. Un atteggiamento pericoloso per un paese che continua a scaricare oneri sulle generazioni future.
Negli interventi sul sistema pensionistico si dovrebbero considerare almeno tre profili: finanza pubblica, equità attuariale, azione redistributiva. Sono obiettivi già difficilmente compatibili per essere resi ancora più complicati e inefficienti, come fanno le misure della legge di bilancio 2017.
Per misurare il costo degli interventi previsti dalla legge di bilancio sulle pensioni, il presidente dell’Inps ha richiamato il concetto di debito implicito. Ma è azzardato considerare spese e risparmi su un orizzonte troppo lungo. Efficace redistribuzione tra pensionati della stessa generazione.
Sulle pensioni la legge di bilancio 2017 conferma quanto era già stato anticipato. Le coperture derivano sostanzialmente da misure una tantum. Suscitando dubbi sulla sostenibilità futura dei provvedimenti. Il poco tempo per l’approvazione non permetterà miglioramenti attraverso gli emendamenti.
Nella legge di bilancio sono previste misure per i pensionati meno abbienti. Obiettivo principale non è il contrasto delle forme più gravi di povertà, ma il sostegno dei redditi bassi. Il problema dei trasferimenti monetari basati sul reddito individuale e non sul complesso delle risorse familiari.