La partecipazione ai programmi di screening mammografico è bassa, nonostante sia un servizio gratuito. Un esperimento sul contenuto delle lettere di invito mostra però che la risposta aumenta se si sottolineano i rischi della mancata partecipazione.
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La legge di bilancio prevede un “condono” sulle somme che le aziende farmaceutiche dovrebbero rimborsare allo stato per lo sforamento dei tetti di spesa. Si risolve forse un pasticcio sulla spesa farmaceutica ospedaliera, ma il futuro è tutto da scrivere.
I brevetti sui farmaci innovativi salvaguardano gli investimenti. Però determinano prezzi elevati che ne limitano l’accessibilità. La soluzione potrebbe consistere in un sistema a premi a livello globale per il finanziamento pubblico della ricerca.
Il superticket ha cambiato la natura di uno strumento pensato invece per responsabilizzare i cittadini sui costi del servizio sanitario. Per questo dovrebbe essere cancellato, ripensando nello stesso tempo l’intero sistema delle compartecipazioni.
Il diritto del paziente all’integrale risarcimento del danno patito ha prodotto una moltiplicazione delle pretese risarcitorie. E un aumento dei premi di assicurazione dei medici. Ma anche le norme varate per riequilibrare la situazione sollevano dubbi.
Dal 2007 al 2015 l’Europa ha finanziato progetti di ricerca nel settore della salute per circa 8,5 miliardi. L’Italia ne ha ottenuti solo l’8 per cento. Eppure, in alcune regioni si realizzano progetti di eccellenza, che andrebbero valorizzati meglio.
Le diseguaglianze in tema di salute esistono in tutti i paesi, sviluppati e non, con o senza sistema sanitario universale. Ma quali fattori le determinano? Quanto conta il reddito e quanto la cultura? Se ne discuterà al Festival dell’Economia di Trento.
In sanità il ticket dovrebbe essere utilizzato per responsabilizzare gli utenti sul costo del servizio sanitario. Ma il super-ticket non serve per contenere i consumi eccessivi, mentre potrebbe spingere una parte dei cittadini a rinunciare alle cure.
La spesa sanitaria in Italia si è stabilizzata al 6,8 per cento del Pil. Lo certifica il Def. E per i prossimi anni sono previsti aumenti minimi. Sarebbe invece il momento di investire in salute. E di delineare il futuro del nostro sistema sanitario.
Si discute di “salute diseguale” alla dodicesima edizione del Festival dell’economia di Trento (1-4 giugno). Perché la disuguaglianza più inaccettabile è quella nell’accesso alla sanità e ai servizi sociali. Quale sarà il contributo de lavoce.info.