Il rapporto Invalsi 2016-2017 conferma le differenze Nord-Sud negli apprendimenti degli studenti. Ma permette anche di far luce sulle disparità dovute alle condizioni socio-economiche, con classi di diverso livello all’interno di una stessa scuola.
Categoria: Scuola, università e ricerca Pagina 25 di 72
Un convegno organizzato dall’ambasciata italiana e dall’Association of Italian Scientists in the UK ha discusso gli effetti della Brexit sull’accademia britannica e sugli scienziati stranieri che vi lavorano. Rimarcando le differenze tra Italia e Regno Unito.
Davvero c’è una profonda sproporzione nel numero di insegnanti che chiede il trasferimento in base alla legge 104 tra Nord e Sud? Per un’analisi complessiva servirebbero dati che oggi non sono disponibili. Ma bisogna tener conto dei posti disponibili.
Se non ci sono profonde motivazioni personali, non si capisce perché nelle attuali condizioni un giovane brillante laureato dovrebbe intraprendere la carriera di insegnante. Per attrarre buoni docenti serve un cambiamento di prospettiva nel reclutamento.
Il ministero dell’Università assegna le risorse del Fondo per il finanziamento ordinario senza distinguere tra atenei pubblici e privati. Ma così facendo, riconosce a enti di natura giuridica privata un aiuto di stato vietato dai trattati europei.
Sono 180 i dipartimenti universitari italiani che saranno giudicati eccellenti e premiati con importanti risorse. Verrà così ridisegnata la geografia della formazione universitaria del nostro paese. Il Sud potrebbe uscirne definitivamente marginalizzato.
Se il cambiamento dell’università italiana deve arrivare da istituzioni come l’Imt Lucca vanno previsti adeguati strumenti di valutazione. Per tener conto degli obiettivi prefissati e delle loro peculiarità, anche finanziarie, rispetto agli altri atenei.
I ranking internazionali delle università vanno interpretati in modo intelligente per analizzare punti di forza e punti di debolezza dei nostri atenei e le conseguenti politiche di intervento. Cosa cambia se si amplia il numero delle sedi considerate.
A che punto è l’Italia sugli obiettivi relativi all’istruzione da raggiungere entro il 2020? Formalmente è in linea con quanto si è impegnata a fare. Ma i laureati restano al di sotto della media europea, mentre gli abbandoni precoci sono ancora troppi.
Il governo ha riformato il sistema di reclutamento dei docenti. La novità è promettente. Vi è però il rischio che tutto sia rimandato al futuro. E nel frattempo la scuola italiana può ritrovarsi ad affrontare gli stessi problemi dell’ultimo biennio.