Se tra banca centrale e governo nasce un conflitto sul modo di ancorare la dinamica dei prezzi si possono avere due effetti diversi, a seconda delle aspettative degli operatori su chi prevarrà . La storia economica di Stati Uniti e Brasile ne dà un esempio.
Categoria: Lavoce in 3 passi Pagina 1 di 2
Si parla di ancora fiscale dell’inflazione quando la dinamica dei prezzi è dettata dalle esigenze di garantire la sostenibilità del debito pubblico. Lo si è visto negli anni Sessanta e Settanta, all’epoca dell’espansione dei programmi di welfare.
Per non far salire le aspettative di inflazione, a un aumento generalizzato dei prezzi va risposto con un incremento sostenuto del tasso d’interesse. L’impegno deve essere affidato da una banca centrale indipendente dalla politica.
Lavoce in 3 passi è la nuova iniziativa mensile de lavoce.info. Tre articoli su uno stesso argomento – pubblicati in sequenza – che accompagnano il lettore lungo un percorso logico e particolareggiato. Michele Polo ci guida nel complesso mondo dei mercati digitali e nelle problematiche della loro regolamentazione.
Per tutelare la concorrenza nei mercati digitali, gli Usa confidano nelle autorità antitrust, mentre la Ue ha varato una regolamentazione specifica. Nessuno dei due approcci è del tutto soddisfacente. Poi ci sono decisioni che competono solo alla politica.
Il numero degli utenti raggiunti e i dati che offrono sono fondamentali nei mercati digitali. Producono esternalità di rete che consentono alla piattaforma leader di diventare ancora più grande e potente. Quindi, difficilmente scalzabile dai concorrenti.
Ripercorrere le tappe iniziali dei mercati digitali permette di comprenderne meglio il funzionamento. Per scoprire le dinamiche che dall’instabilità iniziale portano a una più o meno elevata concentrazione, fino alla creazione degli ecosistemi digitali.
Populismi e nazionalismi ottengono consenso negando il problema del clima e attaccando le istituzioni scientifiche. Invocano una libertà senza responsabilità . Ma la crisi climatica non conosce frontiere e si lega a quella democratica.
La Ue ha fissato per il 2035 il divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel. È un impegno preso oggi per una scelta che sarà attuata domani. È una buona strategia per non farsi condizionare da chi propone risposte semplici a un problema complesso.