Pechino cerca di mantenere buone relazioni sia con i talebani sia con l’attuale governo afghano. I suoi interessi sono legati essenzialmente alla Nuova via della seta. Difficile invece che voglia sostituirsi agli Stati Uniti come attore di sicurezza.
Tag: Alessia Amighini Pagina 4 di 8
Da molti anni Pechino pianifica lo sviluppo di una tecnologia internet più in sintonia con gli obiettivi del paese. Il rischio è la creazione di un sistema di reti meno interoperabili, meno stabili e meno sicure. Le democrazie riusciranno a evitarlo?
Il censimento cinese fotografa una popolazione che invecchia rapidamente: una condizione da paese avanzato per un’economia per molti versi ancora in via di sviluppo. Un quadro demografico che rischia di causare problemi economici rilevanti.
I rapporti diplomatici tra Unione europea e Cina sono tesi. Ma le relazioni economiche e commerciali continuano a crescere, anche in virtù della posizione della Germania sul mercato cinese. E della questione dei diritti umani si fa un uso strumentale.
Pechino ha subito meno contraccolpi dalla crisi pandemica rispetto al resto del mondo ed è tornata a correre, grazie soprattutto agli stimoli fiscali e alla domanda esterna. Ma preoccupano il calo della produttività e l’invecchiamento della popolazione.
Tra Russia e Cina si è sviluppata una alleanza finanziaria. Detronizzare il dollaro come valuta internazionale di riserva per ora è impensabile. Ma è certo possibile svincolarsene. Nel lungo periodo ciò potrebbe erodere la supremazia degli Usa.
L’uguaglianza tra uomini e donne è stato un obiettivo fondamentale in Cina. Ma con la politica del figlio unico le donne sono state discriminate ancor prima di nascere. E la loro situazione continua a peggiorare. Con gravi conseguenze sociali ed economiche.
Pechino è ormai una potenza economica globale non solo commerciale, ma anche finanziaria. Ha costruito una rete molto sofisticata di accordi, istituzioni e transazioni finanziarie che hanno l’obiettivo di creare un’area parallela a quella del dollaro.
Il governo cinese ha annunciato di aver eradicato la povertà assoluta nel paese. I metodi utilizzati per raggiungere i risultati lasciano però spazio alle critiche, a partire dal dislocamento forzato. Ora la sfida è su rischi di ricadute e disuguaglianze.
Quello siglato in Vietnam tra la Cina e altri 14 paesi asiatici è l’accordo commerciale più grande del mondo. Una rivincita di Pechino che, dopo il fallimento del Tpp per mano di Trump, prova ora a isolare gli Stati Uniti nel Pacifico. Cosa cambia per l’Ue?