Le riforme dell’Irpef degli ultimi dieci anni, inclusa quella che entrerà in vigore nel 2022, hanno un effetto distributivo marcatamente progressivo. Se però si considera anche il passaggio all’assegno unico per i figli, il discorso in parte cambia.
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La manovra di bilancio per il 2022 conterrà novità di rilievo sulla struttura dell’Irpef. C’è ancora incertezza sulla struttura definitiva che verrà presentata in Parlamento, ma i tratti salienti della proposta sembrano ormai chiari.
L’assegno unico rende più semplice e inclusivo il sistema di welfare. Il sostegno ai figli aumenterà per la maggior parte delle famiglie italiane, soprattutto per quelle oggi poco tutelate. E per i pochi che perdono, la misura si può ancora migliorare.
La legge delega sull’assegno unico universale per i figli ha alcuni limiti. Una proposta alternativa lo renderebbe invece realmente unico e universale. Ne beneficerebbe il 30 per cento più povero della popolazione, con chiari effetti redistributivi.
La legge delega per la riforma dei carichi familiari è senz’altro un passo avanti rispetto al sistema attuale. Ma lascia inalterati alcuni principi del vecchio impianto. In più, il ruolo affidato all’Isee porta a dare un peso eccessivo al patrimonio.
La Camera ha approvato l’assegno unico universale per i figli fino a 21 anni. Non si conosce ancora quale sarà il suo ammontare. Alcune simulazioni mostrano i possibili effetti redistributivi della misura e quelli sul reddito disponibile delle famiglie.