Ogni settimana tre partite del campionato di calcio italiano sono trasmesse in esclusiva su Dazn, una internet tv. È un passo importante verso il superamento del modello tradizionale di televisione. A ostacolarlo, però, ci sono i problemi tecnici.
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Negli ultimi anni il mondo della televisione è cambiato profondamente con l’arrivo dei contenuti on demand. Per competere con i grandi attori di questo cambiamento occorrono alleanze e accordi internazionali, perché servono produzioni di grande qualità.
Tra incertezze, colpi di scena e occasioni mancate, la Lega di serie A ha assegnato i diritti tv del campionato per il prossimo triennio. Con un prevedibile vincitore (Sky) e alcune novità. Come il passaggio dalla vendita per piattaforma a quella per prodotto.
Dopo la decisione del tribunale di Milano sui diritti tv per il prossimo campionato di calcio, si è rafforzata la posizione di Sky nel braccio di ferro con Mediapro. Ma un accordo conviene a tutti. Perché il settore affronta un cambiamento radicale.
Disney, Comcast e Fox si contendono Sky, che nel frattempo ha sottoscritto per l’Europa un accordo con Netflix. Sono tutte grandi manovre di un settore in trasformazione. Ed è una partita che definirà gli scenari competitivi dei prossimi anni.
La decisione della Lega calcio sull’assegnazione dei diritti tv segna un punto di svolta. L’arrivo di un intermediario interessato solo ad accrescere i ricavi può rendere più competitivo l’accesso ai contenuti pregiati nel finora statico mercato italiano.
Netflix deve il suo successo a un sistema di raccomandazioni ritagliate su misura per ogni abbonato e capaci di sfruttare l’ampiezza del catalogo. Alla base ci sono algoritmi sofisticati. Che fanno risparmiare all’azienda 1 miliardo di dollari l’anno.
La diffusione dell’economia digitale in tutti i settori ha determinato un nuovo scenario, nel quale i dati sono il motore della trasformazione. Sembra esserci un effetto positivo sulla produttività di imprese e Pa. Più incerto quello sull’occupazione.
Netflix ha rotto il predominio delle major nella produzione e distribuzione di contenuti per la tv. Ora Disney passa al contrattacco con l’acquisizione di 21th Century Fox. Il settore si avvia probabilmente a un nuovo cambiamento, Antitrust permettendo.
Il governo ha utilizzato il golden power per imporre a Vivendi di mantenere in mani italiane il controllo delle società del gruppo che gestiscono le infrastrutture. È un passo verso lo scorporo? Per ora, Telecom considera la rete un asset essenziale.