Il negoziato sulla maggiore autonomia di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna rischia di bloccarsi sull’istruzione. Ma anche escludendola, il passaggio potrebbe risultare molto conveniente per le tre regioni se i fabbisogni standard non fossero adottati.
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Tra le materie su cui Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna chiedono la competenza esclusiva, quella che “costa” di più è l’istruzione. Il finanziamento deve comunque avvenire attraverso una compartecipazione al gettito Irpef. Ecco come potrebbe essere strutturata.
Fin dall’inizio, la scelta più razionale sarebbe stata attribuire direttamente alle regioni le funzioni delle province, affidando loro anche il compito di razionalizzare la spesa connessa. Ora sembra che anche parlamento e governo, pur con grave ritardo, siano orientati ad abbracciare questa idea.
La legge di stabilità 2015 impone forti tagli agli enti locali, di fatto ridefinendone il perimetro di azione. I vincoli di natura finanziaria, contabile e di personale sono utilizzati come leva per accelerare i processi di riassetto istituzionale, in una rischiosa riorganizzazione “spontanea”.
Composizione del Senato: il giusto mezzo
Di Marco Cucchini
il 14/07/2014
in Commenti e repliche
Come evidenziato molto opportunamente anche nel contributo di Massimo Bordignon pubblicato qualche giorno fa, al nuovo Senato dovrebbero essere attribuite competenze assai incisive, tali da farne una effettiva “camera territoriale”. A parer mio ci sarebbero ancora alcuni aspetti perfezionabili, alcune funzioni da rinforzare (in particolare in tema di garanzie e di legislazione bicamerale) ma tutto sommato il testo appare molto più equilibrato e condivisibile di quanto non fosse quello uscito da Palazzo Chigi alcuni mesi fa.
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