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Quanto crescerà davvero l’economia nel 2015?

Le stime di crescita sono spesso sbagliate, ma non sempre la colpa è dovuta ad analisi insufficienti. In fase espansiva i governi tendono a essere mantenersi prudenti nelle previsioni. Lo ammette un ministro: il  +0,7 indicato nel Def può essere superato.

Disuguaglianza fa rima con declino

Uno studio dell’Ocse certifica un divario crescente tra ricchi e poveri nei paesi avanzati e mette in guardia sulle sue conseguenze nel lungo periodo. Alcuni effetti sono già visibili. A cominciare da quelli sulla crescita. Latitano, almeno in Italia, politiche utili a invertire la tendenza.

Stagnazione secolare: diagnosi sbagliate e cure che aggravano

Una diagnosi sbagliata sulla stagnazione secolare porta a conclusioni di policy altrettanto sbagliate. Proviamo a correggere il tiro: questo non è il momento per il consolidamento fiscale, ma è quello per la politica espansiva. Un riequilibrio all’interno della spesa è però possibile e utile.

Con il Qe i problemi arrivano alla fine

Il Quantitative easing della Bce è ai blocchi di partenza. L’obiettivo finale è riaccendere il motore della crescita in Europa. Intanto, le borse festeggiano e gli spread calano. Eppure, ci sono anche rischi. Legati alla conclusione dell’operazione e alla bolla finanziaria che avrà generato.

Mentre l’Europa consolida la ripresa, l’Italia è ferma

Le stime preliminari del Pil del quarto trimestre indicano che nell’ultimo scorcio del 2014 la ripresa si è complessivamente consolidata in Europa. Per l’Italia le notizie non sono altrettanto buone. Perché il Governo rimanda l’attuazione della delega fiscale, che potrebbe aiutare la crescita?

Per ridurre la disoccupazione non basta la ripresa

Perché la disoccupazione diminuisca occorre una ripresa dell’economia. Ma l’aumento dei fatturati va accompagnato da misure che rendano più conveniente creare posti di lavoro in Italia, scoraggiando la delocalizzazione. L’analisi dei dati Istat su occupazione e Pil trimestrale.

Crescita: nel 2015 potremmo riavvicinarci agli Stati Uniti

Negli ultimi anni il divario tra il tasso di crescita italiano e quello degli Stati Uniti è stato notevole. Le cause sono sia strutturali sia congiunturali. Ora, la congiuntura fa sperare che il differenziale si possa ridurre nel prossimo futuro. A patto di rispettare gli impegni sulle riforme.

La crescita economica? Dipende dal clima

Il New Climate Economy Report presentato al summit sul clima di New York può aver giocato un ruolo nell’accordo Usa-Cina sulla riduzione delle emissioni. E la tesi che è possibile conciliare crescita e obiettivi climatici potrebbe contribuire a un’intesa generale già alla conferenza di Parigi.

Per la crescita vera ci vuol di più

Le stime preliminari del Pil per il terzo trimestre migliorano leggermente il quadro per l’Europa, ma non per l’Italia. Il sentiero di crescita per la nostra economia rimane stretto. Serve una riforma fatta e finita che ridia fiducia a famiglie e investitori.

Chi investe nelle Pmi se l’Opa è “à la carte”?

Il “decreto competitività” prevede per le piccole imprese quotate una soglia modulabile per l’obbligo di Opa. Ma la riforma dà a Consob una discrezionalità non voluta. Ed è un nuovo freno all’ingresso di investitori istituzionali nelle Pmi quotate. Il vero problema è la dimensione delle aziende.

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