Lavoce.info

Tag: crescita Pagina 8 di 16

I rischi del nuovo protezionismo americano

Apertura economica e commercio internazionale sono stati al centro della campagna elettorale Usa. E saranno temi importanti anche nell’Europa del 2017. Il protezionismo è oggi un’opzione politica allettante. Ma oltre a creare danni all’economia mondiale potrebbe alimentare tensioni geopolitiche.

La crescita nel 2017? Dipende da Trump, dalla Brexit e da Fca

Donald Trump e Theresa May sono obbligati a crescere. Per questo, nell’immediato, il maggiore interscambio dovuto alle loro politiche potrebbe favorire anche la crescita europea. Sul più lungo termine, tutto dipenderà da come reagiranno le multinazionali alla nuova situazione internazionale.

Perché le città cinesi traineranno la crescita globale

Nelle aree metropolitane si concentra una quota molto alta della ricchezza totale e dell’innovazione radicale. Ma se nel 2007 a produrre la metà del Pil mondiale erano le città occidentali, già nel 2025 saranno protagoniste quelle cinesi. L’attenzione di Pechino alle politiche di urbanizzazione.

Per la crescita ripartire dalle risorse umane

L’Italia è cresciuta ben poco negli ultimi venti anni. Tra le tante cause, è rimasta in secondo piano la questione di come gli imprenditori italiani selezionano e gestiscono le risorse umane. La meritocrazia latita, nel settore pubblico e in quello privato. Inutile intervenire solo sulla scuola.

Il governo verso un’inutile manovrina

Il governo arriva in difficoltà alla legge di bilancio 2017, per la scomparsa della crescita economica e le troppe promesse degli ultimi mesi. Si prefigura una manovrina che servirà davvero a poco per il rilancio del paese. Gli incentivi vanno alle imprese mentre i consumi languono.

Cosa fare se la crescita rallenta

Nel primo semestre 2016 i consumi rallentano, mentre prosegue l’aumento della produzione industriale. Per rilanciare subito la crescita si comincia riducendo il carico fiscale sui consumatori, non quello sulle imprese. E c’è da riaprire il cantiere delle riforme che servono. Completando la riforma della Pa.

Crescita del Sud: una rondine non fa primavera

I dati 2015 per il Mezzogiorno sono incoraggianti. Si tratta di un segnale positivo, ma è difficile credere che sia una svolta. Poco è cambiato nella società meridionale e nelle politiche per lo sviluppo di quelle aree. Necessari interventi coraggiosi che arrestino la fuga delle risorse migliori.

Il Punto

Appena insediato, il neo-ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha chiamato Enrico Bondi per dipanare l’intrico di grandi e piccoli sprechi, competenze e funzioni del suo ministero. Il solito rischio è che le proposte di tagli di spesa e di razionalizzazione degli incentivi alle imprese rimangano nel cassetto. Mentre anche il governatore Visco nelle sue Considerazioni finali chiede un taglio del cuneo fiscale, l’imperativo è far crescere le micro imprese e le piccole, che sono tante, impiegano tanti lavoratori ma non investono e sono quindi poco produttive. E anche sciogliere lacci e laccioli che frenano le grandi. Di crescita locale, banche e innovazione si parlerà – anche in forum promossi da lavoce.info – al Festival dell’Economia di Trento dal 2 al 5 giugno.
Torna il segno più nelle immatricolazioni alle università italiane e nel numero di laureati, mentre calano gli abbandoni. Ma siamo ancora terzultimi nell’Europa a 27. Una svolta (lenta) verrà dai miglioramenti di gestione del sistema di istruzione, da più natalità e dall’inclusione degli immigrati nella scuola e negli atenei.
Inesorabile il declino delle pratiche religiose in Italia. Frequenta i luoghi di culto il 29 per cento dei residenti, contro il 39,7 di vent’anni fa. Sono soprattutto bambini e anziani. Né l’invecchiamento della popolazione né l’arrivo degli immigrati e neppure papa Francesco hanno arrestato la secolarizzazione.
È più facile per le banche pignorare e vendere le case di chi non paga il mutuo da 18 mesi. Lo stabilisce un decreto legislativo che, però, sarà opportuno temperare in fase di attuazione precisando l’inizio della morosità, le regole per vendere l’immobile al meglio e la protezione di chi ha un basso debito residuo.
Alla norma di legge che definisce gli amministratori indipendenti nei cda delle società si possono dare interpretazioni lasche o restrittive. Entrambe da evitare. Meglio guardare alla sostanza della “indipendenza”.

Spargete lavoce: 5 per mille a lavoce.info
Destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!

Crescita: piccolo è brutto, ma a volte conviene

Perché la ripresa dell’economia italiana resta anemica? Si può accusare la piccola dimensione delle imprese, che ostacola gli investimenti e l’innovazione. Ma a determinare la competitività è il confronto tra produttività e costi. E questi ultimi per le grandi aziende sono di gran lunga più alti.

Pil: la crescita accelera, sospinta dall’estero

Nei primi tre mesi del 2016 il Pil è tornato ad accelerare. La crescita congiunturale ha raggiunto un +0,3 per cento rispetto al quarto trimestre 2015 (era stata +0,1 nel trimestre precedente). La crescita tendenziale (quella misurata rispetto allo stesso trimestre del 2015) rimane invece ferma al +1 per cento (come nello scorso trimestre) perché il primo trimestre 2015 – la base del confronto per il tasso di crescita tendenziale – è stato un trimestre a crescita rapida (+0,4 per cento; mai vista dopo il quarto trimestre 2010).

Pagina 8 di 16

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén