Le esportazioni italiane crescono da tre anni come quelle della Germania. È una buona notizia, eppure la Spagna fa meglio. D’altra parte, i miglioramenti competitivi sono ottenuti al costo di forti deterioramenti del mercato del lavoro. I rischi del riequilibrio asimmetrico perseguito in Europa.
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La disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli record, ma i recenti provvedimenti presi dal Governo per contrastarla non sembrano molto efficaci. Per rimettere in moto l’economia, è più utile un sussidio permanente per i lavoratori con i salari più bassi. Dove trovare le risorse per finanziarlo.
Il piano europeo per il sostegno al lavoro giovanile ha assegnato all’Italia all’incirca 1,5 miliardi. Intanto è da vedere se i finanziamenti arriveranno tutti in breve tempo o se saranno spalmati sui sette anni di durata del progetto. Ma la questione più spinosa riguarda il destino delle province.
L’Unione Europea ha lanciato un programma per garantire ai giovani senza lavoro un percorso personalizzato che dia loro effettive possibilità di trovarne uno. Un ruolo fondamentale è affidato ai servizi per l’impiego. Quelli italiani saranno capaci di riformarsi? La questione dei costi.
La staffetta giovani- anziani è poco popolare tra gli economisti: per molti aspetti è l’opposto dell’ aumento dell’ età pensionabile appena approvata dal governo precedente. Ma molti si chiedono: ha senso aumentare l’età pensionabile con una disoccupazione giovanile al 40 percento?
L’alta disoccupazione giovanile in Campania è la conseguenza di politiche economiche inadeguate. Non sono servite le riforme del mercato del lavoro perché le cause del problema vanno cercate nella rigidità e inefficienza del sistema di istruzione e formazione professionale. Il nuovo apprendistato.
Nei paesi dove hanno dato risultati positivi in termini di crescita, le politiche di bilancio restrittive sono state accompagnate da una politica monetaria accomodante. Una strada preclusa all’Italia da quando è entrata nell’euro. Il nostro paese avrebbe dovuto seguire un’altra direzione.
Un recente studio su dati per i sistemi locali del lavoro italiani mostra che la crisi starebbe intensificando alcune attività criminose, in particolare i furti. Il peggioramento delle condizioni economiche non avrebbe invece determinato un aumento delle forme di criminalità di tipo non economico.