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Tag: disuguaglianza di genere

Reti di welfare per favorire il lavoro delle donne*

La pandemia ha accentuato le debolezze di paesi e persone. In Italia ha mostrato una volta di più la difficoltà delle donne di conciliare lavoro e impegni familiari. Un aiuto può venire dal welfare interaziendale, con la creazione di reti fra Pmi.

Quando l’imprenditore è donna e straniera*

Cresce in Italia il numero delle imprenditrici di origine straniera. Uno studio mostra le loro difficoltà a creare network, ma anche il possibile effetto traino sulla nascita di altre aziende al femminile. Molto dipende dalla cultura del paese di nascita.

Prima, durante e dopo Covid-19: disuguaglianza in famiglia*

Il lockdown ha cambiato qualcosa nella divisione del lavoro all’interno delle famiglie? Un’indagine rappresentativa di tutte le donne occupate italiane ci restituisce un quadro poco confortante: sono sempre le donne a sostenere il carico maggiore.

Sul mercato del lavoro il genere fa ancora la differenza

Nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, i divari di genere sul mercato del lavoro continuano a essere pronunciati, specialmente in Italia. In occasione della giornata internazionale delle donne, facciamo il punto sui numeri del lavoro femminile.

Sui divari di genere un programma di buoni propositi

Il programma di governo M5s-Pd riporta in primo piano il tema delle disuguaglianze di genere, anche attraverso l’introduzione di una legge sulla parità uomo-donna nelle retribuzioni. Sono intenti positivi, purché non rimangano solo sulla carta.

Perché ai padri (e ai bambini) serve un congedo più lungo

Individuale, non trasferibile e ben retribuito: sono le caratteristiche di un congedo parentale efficace. Per avviare un percorso di riequilibrio sul mercato del lavoro e di maggiore uguaglianza di genere nella famiglia. E per dare ai figli l’opportunità di costruire un rapporto diretto con i padri.

Occupazione femminile: lezioni americane

Negli Stati Uniti il divario tra uomini e donne nella partecipazione al mercato del lavoro è molto più basso di quello registrato in Italia. Un calo persistente del gap porterebbe automaticamente anche a una riduzione del tasso di disoccupazione femminile. Fenomeno congiunturale o di lungo periodo?

Quote italiane, un modello che funziona

Nei Cda delle grandi aziende europee la presenza delle donne è in media del 20 per cento, in netto miglioramento rispetto al passato. Merito anche delle leggi che impongono le quote di genere. E quella italiana ha dato ottimi risultati. Il confronto con la Spagna.

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