Il Sia è un nuovo schema contro la povertà, proposto dal ministero del Lavoro. È universale e selettivo in base alle condizioni economiche. Ha l’obiettivo di favorire un percorso di inclusione dei componenti del nucleo familiare. I costi e le ragioni per cui andrebbe introdotto gradualmente.
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Il comune di Castelnuovo del Garda e l’università di Verona hanno avviato un progetto per un Isee più efficiente. La sperimentazione a livello locale consente alcune considerazioni anche sul progetto di riforma dell’indicatore presentato dal Governo. Franchigie e scale di equivalenza.
Affidare la correzione delle prove scritte di maturità a una commissione nazionale. È una proposta che introduce il principio di competizione in modo equo e trasparente. Potrebbe tornare il bonus maturità.
L’introduzione di un reddito minimo è quanto mai urgente e necessaria. Ma come disegnare la misura? Universalismo selettivo e risorse da recuperare secondo una logica redistributiva sono i criteri guida. L’erogazione monetaria va affiancata da interventi di promozione sociale e lavorativa.
Il gettito della cedolare secca sui canoni di locazione è inferiore a quanto si sarebbe presumibilmente ricavato con la tassazione Irpef. Né sembra esserci stata quell’emersione massiccia degli affitti in nero che la norma si proponeva. Equità e vantaggi per i contribuenti con redditi alti.
Nei fallimenti il fisco gode di un privilegio: i crediti che vanta verso l’imprenditore insolvente devono essere pagati prima di molti altri. Perché altrimenti il fallito eviterebbe di pagare le tasse, scaricandone il costo sulla collettività. Ma tutto ciò pone problemi di equità e giustizia.
Una proposta per realizzare un prelievo sulle pensioni “più generose”, vuoi perché l’assegno è alto, vuoi perché il loro rendimento implicito è molto elevato. Servirebbe a tutelare l’equità attuariale e intergenerazionale. Quanto si potrebbe ricavarne e come andrebbero impiegate queste risorse.
La depressione del mercato immobiliare italiano non sembra essersi ancora arrestata. Influiscono la flessione del reddito delle famiglie e l’aumento della disoccupazione. Ma anche le condizioni del mercato del credito: sempre più compravendite si concludono senza la stipula di un mutuo.
Nel giudicare l’equità del trasferimento di risorse implicito nel finanziamento pubblico degli atenei va considerato che i benefici associati all’acquisizione della laurea sono per lo più individuali. E una parte preponderante dei contribuenti meno abbienti non ha figli iscritti all’università.
Il regolamento sulla revisione dell’Isee rischia lo stallo. Eppure, l’indicatore è utilizzato da un terzo delle famiglie italiane. E le correzioni e integrazioni apportate lo rendono uno strumento più efficace e certamente più equo. Sarebbe uno spreco se l’iter di approvazione non proseguisse.