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Tag: flessibilità

Il Punto

Renzi ha incassato una maggiore flessibilità da Bruxelles nel semestre di presidenza della UE? La risposta è “ni”. Rimangono le regole stupide e complicate che ingessano i bilanci dei paesi membri e tuttavia la Commissione Europea ne attenua la rigidità. Ma è a condizioni così pesanti che l’utilizzo di misure di politica economica espansiva diventa un percorso tutto a ostacoli.
A pochi giorni dall’annunciato piano di Quantitative easing della Bce, la Svizzera abbandona il tasso di cambio fisso franco-euro. Cerchiamo di capire i motivi della decisione, le conseguenze previste e perché questo shock negativo per gli elvetici è invece una piccola buona notizia per l’Eurozona. La Bce richiama le banche al rispetto degli esiti degli stress test d’autunno invitandole ad aumentare gli accantonamenti per i crediti dubbi. In Italia, però, qualcuno teme un peggioramento della stretta creditizia. Sarebbe stato meglio rafforzare il patrimonio in questi anni anziché distribuire ricchi dividendi agli azionisti, fondazioni bancarie in prima fila.
Dovrebbe essere l’imposta che comprende tutto e tutti ma in realtà l’Irpef grava solo sui redditi di dipendenti e pensionati. E l’idea di sostituirla con una flat tax (ad aliquota unica) non sta in piedi. Meglio invece riformarne la struttura semplificandola e restituendole vera progressività. Forse, anche, estenderla ai redditi da capitale.
Secondo il rapporto di Legambiente sul pendolarismo, sussidiare il più possibile il trasporto ferroviario locale e non fare tagli di linee è una politica virtuosa. Eppure, dal punto vista sia ambientale sia sociale, non è scontato che il treno sia la miglior soluzione. Ecco perché.
Gli italiani sono i peggio informati sulle questioni importanti, dice un sondaggio internazionale. Tra le cause, la qualità dei media: poco indipendenti, spesso faziosi
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Una flessibilità che non supera la stupidità

La Commissione europea ha messo nero su bianco le condizioni per utilizzare la “flessibilità” prevista dalle regole del Patto di stabilità e crescita. Già le molte clausole previste potrebbero annullarne l’efficacia. Ma soprattutto non è così che si risolvono i problemi dell’Italia e dell’Eurozona.

Scegliere bene oggi per lavorare domani

La disoccupazione giovanile in Italia è su livelli altissimi. Se la politica non riesce a trovare soluzioni strutturali, i singoli possono cercare di dotarsi dei requisiti considerati desiderabili sul mercato del lavoro. Ma come? Un aiuto dalle proiezioni sui lavori più richiesti tra dieci anni.

Fare bene i tagli per farne meno

Se si vuole evitare di sottoporre un paese allo stremo a una cura da cavallo, il Governo ha una sola strada a disposizione: portare a termine almeno una riforma strutturale entro ottobre. E per farlo, può usare la Legge di stabilità per una profonda razionalizzazione della spesa pubblica.

Il lavoro precario dopo la crisi *

Tra il 2008 e il 2013 in Italia si è perso quasi un milione di posti di lavoro. Quale ruolo ha giocato la flessibilità? Un’analisi delle dinamiche che hanno portato al paradosso del lavoro senza lavoratori. Le tutele e l’auspicio di una riforma che non sia figlia dell’emergenza.

Renzi, il Jobs Act e la precarietà infinita*

Anche il Governo Renzi sembra ritenere che il problema principale del mercato del lavoro in Italia sia la rigidità dei contratti. E dunque si estende ancora la precarietà. Che penalizza i giovani e soprattutto le donne. Senza creare un solo posto di lavoro in più.

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